Assunzioni scuola 2023, subito concorso a maggio o giugno per 30mila o 35mila docenti precari e da settembre immissione di 19mila insegnanti di sostegno. È il piano di reclutamento messo a punto dal ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2023-2024 con l’immissione, in totale, di 56mila nuovi docenti nella scuola, secondo quanto prevede una norma inserita nel decreto Pa. Superato lo step di reclutamento di settembre, nel successivo entreranno in vigore le regole previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ecco nel dettaglio come procederà il ministero di Viale Trastevere sulle prossime assunzioni.

Assunzioni scuola 2023, nuovo decreto Pa per 19mila docenti sostegno e concorso 30mila precari

Una norma del recente decreto Pa emanato dal governo Meloni, consegnerà alla scuola assunzioni per 19mila posti di docenti per il sostegno sulle 56mila totali preventivate al 1° settembre 2023. Da subito, invece, ci sarà il concorso per i docenti precari riservato a chi abbia svolto almeno 36 mesi di servizio nella scuola o abbia i 24 crediti formativi universitari (Cfu) richiesti. Lo svolgimento del concorso è in programma a maggio o a giugno prossimi. Il concorso “ordinario” nella scuola slitta invece al prossimo anno, secondo le regole richieste dal Pnrr che prevedono circa 70mila assunzioni in totale tra il 2023 e il 2024. La selezione sarà aperta a tutti i docenti neoabilitati con 60 crediti formativi universitari.

Assunzioni scuola 2023, come verranno assunti i docenti di sostegno? Conta l’iscrizione alle Gps

Il ministero dell’Istruzione punta a ridurre la fascia dei docenti precari nella scuola e a ridurre il numero delle supplenze che si presenta puntualmente agli inizi degli anni scolastici. In quello in corso, delle 94mila cattedre libere e disponibili da coprire con nuove assunzioni, ne è stata assegnata circa la metà, nonostante le sette procedure di reclutamento messe a punto dal precedente governo. Per i docenti del sostegno da immettere nelle scuole al 1° settembre 2023 si procederà con il reclutamento dei docenti abilitati iscritti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). I numeri del reclutamento del sostegno sono in aumento: infatti, si è passati dalle 2.000 immissioni del 2020, alle 12.000 del 2021, fino alle 16.000 del 2022.

Sostegno, procedure di selezione e reclutamento docenti

La procedura di immissione nelle scuole dei docenti di sostegno per l’anno scolastico 2023-2024 prevede la firma di un contratto a tempo determinato nella provincia prescelta dal docente, secondo l’iscrizione alle graduatorie per le supplenze. Il contratto annuale servirà anche come formazione e prova (finale) ai fini dell’ottenimento del posto di ruolo dopo dodici mesi. Occorrerà quindi un test finale orale, con simulazione di una lezione, davanti a una commissione esterna che procederà alla valutazione. I posti che dovessero residuare sul sostegno dopo l’immissione dei 19mila docenti, verranno coperti dallo scorrimento delle graduatorie dei precedenti concorsi. Il canale di immissione riprende, pertanto, le vecchie regole di assunzioni.

Nuovo concorso scuola docenti precari da maggio o giugno 2023

Già a maggio o a giugno si svolgerà il concorso per i docenti precari nella scuola con numero di posti oscillante da 30mila a 35mila. Ammessi alle prove sono i docenti che hanno svolgo tre anni di servizio nella scuola o gli insegnanti in possesso già dei 24 crediti formativi Cfu. Il piano di assunzioni nella scuola per il 2023-2024 conta, inoltre, il concorso già bandito per il reclutamento di 10mila insegnanti da inserire negli istituti primari e dell’infanzia. Con le immissioni previste dal 1° settembre, il ministero dell’Istruzione punterebbe a far residuare un numero di posti da coprire tra 25mila e 30mila per arrivare alla quota delle 70mila assunzioni rientranti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) nel 2024.

Concorso ordinario scuola 2024 con 60 Cfu

Per questi posti si procederebbe alle assegnazioni con concorso ordinario nel 2024 da svolgersi con le nuove regole dettate dai parametri del Pnrr. Il concorso potrebbe segnare il debutto del sistema dei 60 crediti formativi universitari da conseguire insieme alla laurea. L’obiettivo è quello di favorire soprattutto l’entrata nella scuola di giovani insegnanti con conseguente svecchiamento dell’organico dei docenti che, oggi, arriva a quasi 51 anni di media.