L’autorità per l’aviazione civile del Sudan ha notificato che lo spazio aereo sopra il paese è stato chiuso, con una sospensione dei servizi di navigazione aerea all’interno della regione delle informazioni di volo di Khartoum. Il provvedimento fa seguito al conflitto tra forze governative e paramilitari scoppiato il 15 aprile e che ha visto attentati all’aeroporto di Khartoum. Intanto, gli scontri in Sudan continuano e il numero dei morti (per ora) ammonta a 97.

Scontri in Sudan, il bilancio di morti e feriti

I residenti nella capitale sudanese Khartoum si sono svegliati questa mattina al suono dell’artiglieria e dei bombardamenti di aerei da guerra, mentre gli intensi combattimenti continuano per il terzo giorno consecutivo.

Lo scontro fra esercito e paramilitari ha provocato un bilancio delle vittime di quasi 200 morti, che rischia drasticamente di peggiorare.

Gli scontri sono scoppiati per la prima volta sabato tra l’esercito del paese e il gruppo paramilitare Rapid Support Forces (RSF), guidato da Mohamed Hamdan Dagalo, noto anche come Hemedti, che domenica ha detto alla CNN che l’esercito ha rotto un cessate il fuoco umanitario temporaneo mediato dalle Nazioni Unite.

Con oltre 180 morti e 1.800 feriti tra civili e militari, i medici hanno lanciato un appello perché gli ospedali di Khartoum, situati vicino a importanti siti strategici del conflitto in corso, non siano più bombardati e possano continuare a operare.

L’OMS lancia l’allarme: “Manca personale negli ospedali”

L’OMS ha affermato che gli ospedali soffrono di carenza di personale medico specializzato, compresi gli anestesisti.

Le interruzioni di acqua ed elettricità stanno compromettendo la funzionalità delle strutture sanitarie e sono state segnalate anche carenze di carburante per i generatori ospedalieri.

Ha spiegato ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Sospesi i servizi, iniziate le evacuazioni

Il conflitto ha messo in allerta altri paesi e organizzazioni, con il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite che ha temporaneamente interrotto tutte le operazioni in Sudan dopo che tre dipendenti sono rimasti uccisi negli scontri di sabato.

Le Nazioni Unite e altre strutture umanitarie in Darfur sono state saccheggiate, mentre un aereo gestito dal WFP è stato gravemente danneggiato da colpi di arma da fuoco a Khartoum, impedendo al WFP di trasportare aiuti e lavoratori all’interno del paese. A riferirlo è l’agenzia umanitaria internazionale.

Nel frattempo, il Messico sta lavorando per evacuare i suoi cittadini dal Sudan, con il ministro degli Esteri del paese che ha detto che sta cercando di “accelerare” la loro uscita.

Lotta di potere

Al centro degli scontri c’è una lotta di potere tra i due leader militari, Dagalo e Burhan. La coppia aveva lavorato insieme per rovesciare il deposto presidente sudanese Omar al-Bashir nel 2019 e ha svolto un ruolo fondamentale nel colpo di stato militare nel 2021, che ha posto fine a un accordo di condivisione del potere tra i gruppi militari e civili.

Da allora l’esercito è al comando del Sudan, con Burhan e Dagalo al timone. Ma i recenti colloqui hanno portato a crepe nell’alleanza tra i due uomini. I negoziati hanno cercato di integrare l’RSF nell’esercito del paese, come parte dello sforzo per la transizione al governo civile.

Fonti del movimento civile sudanese e fonti militari sudanesi hanno detto alla CNN che i principali punti di contesa includevano la tempistica per la fusione delle forze, lo status assegnato agli ufficiali RSF nella futura gerarchia e se le forze RSF dovessero essere sotto il comando del capo dell’esercito,, piuttosto che il comandante in capo del Sudan, che attualmente è Burhan.

Esclusi i piani di evacuazioni coordinati

Intanto la Casa Bianca ha invocato un immediato cessate il fuoco in Sudan, dove i combattimenti stanno – oltre ad uccidere i civili – minacciando la stabilità della regione.

Il consigliere alla Sicurezza nazionale John Kirby nel corso di un briefing ristretto con i giornalisti, ha tuttavia affermato:

Rimangono esclusi, al momento, piani di evacuazione coordinati per gli americani. Siamo in contatto stretto con i partner nella regione, l’Unione Africana e la Lega araba. Questa pericolosa escalation mette a rischio i progressi fatti nei negoziati per la transizione democratica in Sudan.

Sempre John Kirby, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha confermato che Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal arrestato in Russia con l’accusa di spionaggio, è in buona salute e con un buon umore:

Le autorità americane hanno potuto incontrare oggi a Mosca il reporter. La speranza è quella di avere un regolare accesso a Gershkovich, in modo da potere seguire da vicino e in modo costante la situazione.