Nuovo capitolo nella vicenda del runner ucciso in Val di Sole, con alcuni sindaci del Trentino protestano contro il Tar che ha deciso la sospensione dell’abbattimento dell’orso responsabile.

Sindaci del Trentino contro la sospensione dell’abbattimento dell’orso in Trentino, alcuni minacciano le dimissioni

La vicenda della morte di Andrea Papi, il runner assalito e ucciso da un’orsa lo scorso 5 aprile, diventa sempre di più una questione politica. Alcuni sindaci del Trentino starebbero, infatti, seriamente prendendo in considerazione la possibilità di protestare contro la decisione di alcuni giorni fa del Tar, che ha ordinato la sospensione dell’abbattimento dell’animale.

Gli amministratori locali della valle di Sole, della valle di Non e dell’Altopiano della Paganella starebbero valutando le possibili vie legali per opporsi al provvedimento, ricevendo il supporto del comune di Cles, che ha messo a disposizione il proprio ufficio legale. Oggi, 17 aprile, dovrebbe essere il giorno in cui i sindaci depositeranno il loro ricorso e la relativa documentazione.

La situazione sembra particolarmente delicata poiché, stando a quanto riferito da L’Adige, quotidiano locale, alcuni sindaci sarebbero pronti anche a rassegnare le proprie dimissioni, nel caso non si riuscisse a trovare una soluzione al problema della convivenza sul territorio tra esseri umani e predatori. Una situazione che continua a essere preoccupante, dopo l’avvistamento, pochi giorni fa, di un altro orso nei pressi di una pista ciclabile da parte di una mamma con i suoi figli.

Le polemiche sull’abbattimento dell’orso

L’abbattimento dell’ormai nota orsa Jj4 è stato decretato dal presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, all’indomani della tragedia. Ad essa si accompagnava il provvedimento con cui si valutava l’uccisione anche di altri esemplari ritenuti “problematici”.

Una decisione che, da subito, ha scatenato accese polemiche, vedendo scendere in campo anche nomi del mondo dello spettacolo, come Alessandro Gassmann. Particolarmente dura la posizione della Lav (Lega Anti Vivisezione), che ha accusato il presidente Fugatti di non essere interessato alla soluzione del problema, ma soltanto di “cercare vendetta”.

C’è da ricordare che anche la madre di Andrea Papi, Franca Ghirardini, non aveva risparmiato critiche al modo in cui le istituzioni avevano gestito il problema della coesistenza tra l’uomo e i grandi carnivori sul territorio, parlando di quanto accaduto a suo figli come di una “morte annunciata”.