CARNE COLTIVATA IN LABORATORIO – In seguito al Disegno di legge per vietare la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici, è arrivato il rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La ricerca è volta a ribaltare il quadro descritto dal governo e a mettere in luce i rischi reali, etichettando come false le paure.
I ricercatori ritengono che il cibo sintetico sia innovativo, ma che debbano essere seguite le stesse sicurezze dei prodotti tradizionali.
La ricerca ha l’obiettivo di chiarire alcuni aspetti finora sconosciuti: «È necessario dare una maggiore informazione sulla sicurezza alimentare in questo campo». Gli studiosi ritengono che sia sbagliato chiamarla “carne sintetica”, in quanto è fuorviante e alimenta i pregiudizi verso alimenti che sono a base animale. Prima ancora di elencare problemi e prospettive future, sostengono dunque sia necessario partire dalle basi, ovvero dal nome. La premessa è chiamarla quindi «carne coltivata» o «a base cellulare».
Il rapporto dell’OMS e della FAO sulla carne coltivata in laboratorio
Nel rapporto Food safari aspects of cell-based food, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato 53 criticità. Queste potrebbero causare disturbi più o meno gravi, seconda della quantità e del tipo di carne consumata. Lo studio è stato fatto per indagare su un settore che potrebbe risolvere diversi problemi nel futuro.
Uno studio del centro di ricerca indipendente Ce Delft, certificato dall’Unione Europea, ha spiegato che la carne artificiale «potrebbe ridurre significativamente le emissioni di gas serra del settore del 92%, produrre il 93% in meno di inquinamento, diminuire del 95% il consumo di suolo e del 78% quello di acqua». Un altro vantaggio è quello della sicurezza alimentare, in quanto la carne artificiale viene creata in laboratorio, dunque è sottoposta a controlli e non ha contaminanti biologici o chimici.
Quello delle carni create in laboratorio è un settore che parte sicuramente svantaggiato per via dei pregiudizi, per questo motivo è importante capire prima i rischi e creare un regolamentazione forte. Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ad esempio, ha portato in seduca di Consiglio, il Disegno di legge, che chiama la carne sintetica, carne Frankestein.
C’è la possibilità di contrarre tumori e allergeni?
Tra le varie preoccupazioni, e i principali rischi, c’è ovviamente quello di contaminazione con sostanze di derivazione biologia, quali virus, batteri, protozoi, parassiti vari, ma anche prioni, tossine, banalmente capelli degli operatori; farmacologica, con farmaci veterinari, compresi antibiotici; contaminanti chimici, microplastiche, metalli pesanti, nuovi allergeni che potrebbero derivare da eventuali modifiche genetiche. La ricerca fa fronte anche a tali problemi, facendo presente che possono essere gestiti applicando le regole del cibo in altri settori. Degli esempi, potrebbero essere test estesi, procedure di igiene, controlli sulla certificazione degli alimenti, e usare etichette per segnalare la presenza di allergeni.
Per quanto riguarda le formazioni simil tumorali della carne coltivata, la ricerca spiega che non sono impossibili, ma comunque altamente improbabili. La lotta alla carne coltivata è stata costruita anche su basi scientifiche posticce e strumentali. Al contrario, si è invece creato il mito di un prodotto che intossica le persone e crea masse tumorali. Nella realtà, non è così, almeno secondo gli studi. Le cellule dovrebbero sopravvivere a tutti i processi di produzione dalla crescita nei bioreattori, in poi. Inoltre, dovrebbero verificarsi una serie di eventi estremamente improbabili, affinché le cellule sopravvivono. Dovrebbe per prima cosa resistere alla digestione e all’immissione nel circolo sanguigno.
Per i ricercatori, è remota la possibilità che un DNA estraneo, possa modificare le cellule del consumatore, e anche il pericolo di infezioni da Mycoplasma, ovvero di batteri comuni in ambito di ricerca sulle colture cellulari, è inverosimile. In ogni caso, è necessario continuare a investire nella ricerca al fine di perfezionare la produzione della carta coltivata.