Salud, amor, dinero y…tiempo” potrebbe definirsi una sintesi delle aspettative umane: una vita sana, lunga con relazioni armoniose e possibilità di goderne appieno. Ma, a ben vedere, i due obiettivi essenziali sono la salute e la durata della stessa. Riprendendo una delle icastiche sentenze di Arthur Schopenhauer, potremmo infatti dire che la salute non è tutto nella vita, ma senza la salute tutto il resto ha poca importanza.

Ma avere ed essere in salute ha un valore come condizione che dura nel tempo: morire giovani, ad esempio, apparirebbe come una disgrazia, al punto che Erodoto nelle prime pagine delle sue Storie definisce la guerra contro natura perché in questo contesto sono i padri a seppellire i figli e non viceversa.

Nell’ultimo secolo e in particolare negli ultimi decenni, nei paesi del cosiddetto Occidente, in sintesi nei paesi ricchi, il miglioramento delle condizioni di vita, un’assistenza sanitaria diffusa e grandi progressi nell’ambito delle scienze mediche hanno portato ad un significativo aumento dell’aspettativa di vita, che supera abbondantemente gli ottant’anni in entrambi i sessi. La statistica ci dice che in questi contesti un terzo della popolazione ha dai 60 anni in su.

“Il codice della longevità sana”, recensione del libro di Camillo Ricordi

Prof. Camillo Ricordi

Vivere più a lungo non significa vivere anche in salute, se è vero che negli USA “oltre il 90% della popolazione al di sopra dei 65 anni è affetto da almeno una malattia degenerativa, e oltre il 75% è affetto da due o più patologie”. Sono dati riportati in Il codice della longevità sana. Mondadori 2022, di Camillo Ricordi, studioso di fama internazionale, di una famiglia che da qualche generazione coniuga nei suoi interessi musica e ricerca scientifica. Ricordi è direttore emerito del più importante centro di studi e cura del diabete negli USA, il Diabetes Research Institute di Miami, dove ha sviluppato il metodo sulla separazione delle isole di Langerhans dal pancreas, per la cura del diabete. A lui si devono 27 brevetti in campo medico e più di mille pubblicazioni, tanto che i suoi studi sono fra i più citati nella letteratura scientifica internazionale.

Tra gli ambiti delle ricerche di Ricordi c’è pure quello sulla longevità e un recente libro edito da Mondadori nel 2022, Il codice della longevità sana, riassume con taglio divulgativo gli attuali stadi della ricerca e le indicazioni che se ne possono trarre al fine di raggiungere e vivere in salute la longevità.

Che cosa si indica con questo termine? “Per longevità si intende la capacità fisiologica di un organismo di sopravvivere oltre il limite ritenuto medio per la specie a cui esso appartiene” (p.41). Nel testo, pertanto, si prospetta un duplice importante obiettivo: andare oltre la nostra già considerevole aspettativa di vita media, ma pure vivere in salute questo stato. Una prospettiva idilliaca, riempire le nostre vite di salud y tiempo, in attesa di amor y dinero.

Studi recenti, che riassumono ricerche in vari ambiti, confermano che una longevità sana è un obiettivo realistico. Mi riferisco, fra gli altri, ai lavori di D.A. Sinclair, B. Sears e V. Longo, disponibili anche in versione italiana. 

Ma qual’ è per Camillo Ricordi il codice per una longevità sana? È un protocollo a tre voci: una dieta sana ed equilibrata, un corretto stile di vita e un ricorso a coadiuvanti farmacologici sotto stretta guida medica.

Ma prima di considerare questi tre aspetti, facciamo un passo indietro per chiarire, con l’aiuto di Ricordi, cosa ci sia alle origini della longevità malata.

Copertina del libro “Il codice della longevità sana” di Camillo Ricordi

Alle origini della longevità malata

In estrema sintesi, con tutti i limiti delle semplificazioni di cui mi scuso con l’Autore, potremmo dire che all’origine della longevità malata ci sono due fattori principali: una cattiva alimentazione per qualità, quantità ed equilibrio delle componenti nutritive ed una vita del tutto sedentaria. Un’alimentazione non corretta non rispetta il giusto equilibrio fra alimenti ricchi di omega 3 e a base di omega 6. Tra i primi ci sono diversi tipi di pesce, in particolare il pesce azzurro, verdure e certi oli, come quello di oliva. Alimenti ricchi di omega 6, che diviene un fattore di rischio se assunto in eccesso, sono salumi, carni rosse di allevamento, formaggi stagionati. Occorre tener presente che fanno salire la glicemia, in modo importante, carboidrati semplici come zucchero, bibite, succhi zuccherati. Una cattiva alimentazione crea sovrappeso ed obesità che sono all’origine delle infiammazioni, che alla lunga determinano una serie di patologie, come ad esempio il diabete o quelle del sistema cardio-circolatorio, che sono tra le principali cause di mortalità fra gli anziani, ancor più se queste cattive prassi alimentari si coniugano con la sedentarietà. È accertato dalla ricerca che quanti svolgono una costante attività aerobica, come la corsa o il ciclismo, sono meno soggetti a malattie del sistema cardio-circolatorio. Che comunque un fisico tonico ed allenato è meno portato ad ammalarsi.

Per contrastare una longevità malata, occorre adottare un corretto stile di vita, che si può così riassumere: una corretta alimentazione, un’attività fisica costante e varia, un periodico monitoraggio del proprio stato di salute, con l’uso di integratori, sotto stretto controllo medico, soprattutto con l’avanzare dell’età.

In un’intervista concessa in esclusiva a Cusano Italia Tv, nel corso della trasmissione Salus, condotta da Sharon Fanello , il prof. Camillo Ricordi ha ricordato dati noti e drammatici: centinaia di milioni di persone ogni anno muoiono di denutrizione ed un numero pressoché equivalente muore per patologie che risalgono ad una cattiva alimentazione. Informare, educare (a partire dalle scuole), prevenire, indurre a pratiche di vita virtuose come non fumare e fare attività sportiva, monitorare periodicamente il proprio stato di salute, una diversa tutela dell’eco-sistema e una politica energetica che privilegi le fonti rinnovabili sono indispensabili non solo per garantire una longevità sana ai singoli, ma pure alla specie umana e al mondo in cui viviamo.

Enrico Ferri, professore di Filosofia del Diritto all’Unicusano.