5 mila presenze in dieci giorni, dal 1° al 10 aprile. E’ un record di visitatori al Museo Nazionale di Taranto, MarTa, per il ritorno del gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene. Un boom che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha commentato dicendo: “L’accoglienza che Taranto e tutti i turisti hanno riservato al ritorno in città del gruppo scultoreo è stata entusiasmante. I 5mila ingressi dimostrano il grandissimo legame dei tarantini con la storia, il territorio e le proprie radici”. In effetti, la storia di queste sculture è diversa da quella di molti altri reperti.

Orfeo e le Sirene torna a Taranto dopo 50 anni

Il complesso in terracotta del IV secolo a.C. era stato trafugato dal tarantino negli anni Settanta, portato via illegalmente da uno scavo clandestino. I preziosi reperti, trovati sotto forma di frammenti, erano subito stati scambiati tra ricettatori e erano partiti alla volta della Svizzera, dove erano stati ricomposti. Le sculture erano state poi vendute al Paul Getty Museum di Malibu, in California con l’intermediazione di un istituto di credito elvetico. Il rientro in Italia e nella terra di origine del gruppo scultoreo è stato possibile grazie ad una complessa operazione che ha impegnato la Procura di Taranto, le autorità americane e i Carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale. 

Recuperati 23.441 reperti archeologici solo nel 2021

Il comando è stato fondato nel 1969, lo stesso anno in cui è avvenuto il furto della Natività di Caravaggio, nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo, misteri più fitti del mondo dell’arte. I Carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale sono stati il primo nucleo specializzato al mondo e da oltre cinquanta anni lavorano per salvare o riportare in Italia opere inestimabili. Solo nel 2021 ha consentito di recuperare 23.441 reperti archeologici e 166 paleontologici. A cui si aggiungono 10.262 tra beni antiquariali, archivistici e librari, oltre alle missioni internazionali.