Ci sono voluti quasi 18 anni di lavori, ma ieri finalmente il più grande reattore nucleare di tutta Europa ha aperto i battenti. Si tratta dell’impianto di Olkiluoto 3, in Finlandia, che da oggi ha iniziato a funzionare regolarmente. È il terzo reattore della centrale nucleare di Olkiluoto. Scopriamo insieme gli aspetti positivi generati dal nuovo impianto.

In Finlandia il reattore nucleare più grande d’Europa

Il tema dell’energia nucleare in Europa divide i cittadini. Più volte, nel corso degli anni, ne abbiamo sentito parlare anche nel nostro Paese e con un referendum nel 2011 gli italiani hanno scelto di restare fuori dal nucleare. Le politiche energetiche sono però molto diverse nei vari stati membri dell’Unione Europea. E mentre il reattore nucleare finlandese di Olkiluoto 3 (OL3), dopo anni e anni di lavori può finalmente entrare in funzione, ad esempio, la Germania sabato ha spento gli ultimi tre reattori rimasti. Svezia, Francia, Gran Bretagna, Ungheria e altri paesi invece hanno in programma nuovi sviluppi di impianti atomici.

Olkiluoto 3, che finalmente dopo quasi 18 anni è stato inaugurato ieri, è il più grande reattore nucleare funzionante in Europa. Inizierà la propria produzione da oggi, dopo aver subito anni di ritardi a causa di svariati problemi tecnici. Adesso che è attivo, servirà ad aumentare la sicurezza energetica in una regione in cui la Russia ha tagliato le forniture di gas e di energia.

Le esportazioni di energia elettrica alla Finlandia sono infatti terminate lo scorso maggio, quando la società di servizi russa Inter Rao ha dichiarato di non essere stata pagata per l’energia venduta. Tutto sarebbe nato a causa del crescente divario tra Mosca e l’Europa per la guerra in Ucraina. Poco dopo, il monopolio statale russo delle esportazioni Gazprom ha posto fine alle spedizioni di gas naturale verso la nazione nordica. Grazie alla costruzione di OL3, gli analisti sono certi che la Finlandia, l’unico Paese nordico con un forte deficit di energia, può aspettarsi una riduzione dei costi dell’elettricità.

Gli aspetti positivi

Il reattore nucleare, Olkiluoto 3, è il primo costruito in Europa negli ultimi 15 anni ed è anche il primo ad acqua pressurizzata (EPR) a cominciare la sua attività in tutta l’Unione Europea. Semplificando molto, gli EPR sono una nuova generazione di reattori sviluppati in Europa, che dovrebbero garantire maggiore efficienza.

L’operatore di OL3, Teollisuuden Voima (TVO), di proprietà della società di servizi finlandese Fortum e di un consorzio di aziende energetiche e industriali, ha dichiarato che l’unità dovrebbe soddisfare circa il 14% della domanda di elettricità della Finlandia, riducendo la necessità di importazioni da Svezia e Norvegia. Il nuovo reattore dovrebbe produrre per almeno 60 anni, ha dichiarato TVO in un comunicato stampa, dopo aver completato la transizione dai test alla produzione regolare. Il costo è stato comunque molto elevato, anche perché si tratta di una tipologia di reattore molto avanzata che è stato progettato in Francia.

Tra i benefici, come ha dichiarato l’amministratore delegato di TVO Jarmo Tanhua: “La produzione di Olkiluoto 3 riuscirà a stabilizzare il prezzo dell’elettricità e svolgerà un ruolo importante nella transizione verde finlandese”. L’attenzione al green infatti resta altissima in tutti i Paesi europei.

La costruzione di Olkiluoto 3

La costruzione del reattore da 1,6 gigawatt (Gw), che lo rende il più grande d’Europa, rappresenta la prima nuova centrale nucleare in Finlandia in oltre quarant’anni, ed è iniziata nel lontano 2005. L’impianto avrebbe dovuto essere inaugurato appena quattro anni dopo, ma tantissimi sono stati i problemi tecnici che ne hanno ritardato l’inaugurazione.

Per la prima volta OL3 ha fornito una produzione di prova alla rete elettrica nazionale finlandese nel marzo dello scorso anno e all’epoca si prevedeva che avrebbe iniziato la produzione regolare quattro mesi dopo. Ma anche in questo caso una serie di guasti e interruzioni, che hanno richiesto mesi per essere risolti, ne hanno prolungato i lavori facendo slittare l’avvio della produzione effettiva.