Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha usato parole di grande iniziativa durante la sua presenza al G7 sul Clima che si conclude oggi in Giappone. Un preambolo a quella che sarà la futura presidenza dei Sette Stati, attribuita all’Italia a partire dal 2024. Alcune novità sono arrivate dal Forum di Sapporo, sia sul tema dei carburanti che sull’utilizzo massiccio della plastica. In linea di massima, il ministro si è detto soddisfatto delle conclusioni raggiunte nel meeting.

L’Italia esprime forte apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto dalla Presidenza giapponese, in particolare l’attenzione posta sulle questioni ambientali e di salvaguardia della biodiversità

Comunicato del ministero dell’Ambiente

Per sua stessa ammissione, l’Italia vuole recitare un ruolo da protagonista nella transizione green. In prospettiva spiccano una serie di investimenti sull’energia pulita, a cominciare dall’ambizioso traguardo dei 70 GW di rinnovabili nei prossimi 7 anni.

Dipendenza dal gas russo, Italia al lavoro sul tema rinnovabili

Per una pagina che sta per aprirsi ce n’è una che sta per chiudersi: quella relativa alla dipendenza dell’Italia dal gas russo. Il tono di Pichetto Fratin è ai limiti del trionfale, e segna la conclusione di un lungo lavoro di partenariato commerciale iniziato sotto il governo di Mario Draghi:

Mentre prima il 40% del nostro fabbisogno di gas proveniva dalla Russia, oggi la nostra dipendenza dal gas russo è poco più del 10%

I suoi sostituti sono già entrati in funzione: dal gasdotto Tap (quello adriatico) verso est, dall’Africa con Algeria e Libia. E poi c’è il nodo rigassificatori, con quello di Piombino che si appresta a diventare operativo nel giro di poche settimane. Grande attenzione viene poi rivolta al Sud, quale polo delle fonti rinnovabili (mentre il Nord è destinato nell’idea di governo a essere la “patria” del nucleare pulito) e hub energetico di tutto il Mediterraneo secondo il Piano Mattei.

In ogni caso, c’è ancora molto di cui discutere sul tavolo, per esempio il tema dei biocarburanti e dell’intero comparto automobilistico. O ancora la direttiva sulla case green, i cui obiettivi paiono irraggiungibili. I negoziati con l’Ue sono positivi e continui, insomma c’è la volontà delle parti di venirsi incontro.