Un vasto incendio ha distrutto un edificio residenziali in un vecchio quartiere di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, uccidendo almeno 16 persone e ferendone nove, come riferiscono i media locali. La Forza di Difesa Civile di Dubai ha dichiarato che le indagini preliminari hanno dimostrato che l’incendio è stato causato da “una mancanza di conformità ai requisiti di sicurezza e protezione dell’edificio“:

Le autorità competenti stanno conducendo un’indagine completa per fornire un rapporto dettagliato sulle cause dell’incidente

Estratto del comunicato

L’episodio avviene solamente 48 ore dopo un altro incendio, avvenuto nell’area industriale di Umm Rammoul, senza causare vittime. Le cronache locali raccontano di un fenomeno particolarmente in crescita negli ultimi anni. Nel 2017, un rogo scoppiò in un grattacielo in costruzione vicino al più grande centro commerciale della città. Due anni prima, la notte di Capodanno, le fiamme avvolsero un hotel a cinque stelle di Dubai, provocando diversi feriti tra gli ospiti. Gli esperti di edilizia e sicurezza sottolineano che la causa sarebbe dovuta a un rivestimento esterno in alluminio con un’anima in plastica che può essere altamente infiammabile.

Dal punto di vista legislativo le autorità di Dubai hanno progressivamente inasprito le norme edilizie proprio per ridurre questi rischi, evidentemente senza successo.

Incendio a Dubai, molte vittime erano in vacanza negli Emirati

L’incendio è scoppiato intorno a mezzanotte ora di Dubai (due ore avanti rispetto all’Italia), uno dei sette Emirati della nazione. I soccorsi, coordinati dalla Protezione Civile di Dubai, sono giunti in tempi rapidi sul luogo dell’incendio, iniziando i lavori di evacuazione dei residenti. Le fiamme sono state domate dopo oltre due ore di spegnimento.

Ora si procede con l’identificazione delle vittime, con molti turisti che si trovavano nell’edificio. Le prime informazioni parlano di 4 cittadini indiani, tra cui una coppia in vacanza, 3 cittadini del Pakistan e un cittadino della Nigeria. Sul caso c’è la massima riserva, e anche sulle condizioni dei feriti non ci sono aggiornamenti.