Cessione crediti superbonus, con il rinvio al 30 novembre 2023 della comunicazione di opzione scelta (l’alternativa è lo sconto in fattura), si rischiano di pagare fino a 2.000 euro di sanzioni. Il meccanismo, noto come remissione in bonis, consente di comunicare l’avvenuta cessione del bonus dopo la scadenza che era fissata al 31 marzo scorso. I contribuenti che non sono riusciti a cedere lo sconto entro quella data, potranno farlo fino a fine novembre, ma pagando una sanzione di 250 euro per ogni tipologia di spesa collegata al superbonus e ai bonus edilizi. Il sistema, dunque, moltiplica la sanzione per il numero di interventi effettuati.
Cessione crediti superbonus, come comunicare la vendita dei bonus entro il 30 novembre 2023
Superbonus e cessione dei crediti d’imposta con rinvio al 30 novembre 2023, con la remissione in bonis si rischia di pagare delle sanzioni salate. I contribuenti che hanno fatto lavori rientranti nel superbonus o nei bonus edilizi hanno tempo fino a fine novembre per comunicare l’avvenuta cessione o lo sconto in fattura. La scadenza è stata posticipata rispetto al 31 marzo scorso, ma per usufruire della nuova scadenza – e di più tempo per cedere il bonus – si devono pagare 250 euro a titolo di sanzione per ogni intervento agevolato. Entro fine novembre vanno comunicate le cessione dei crediti relative alle spese sostenute nel 2022 e le quote residue dei precedenti due anni.
Superbonus, modelli di comunicazione, codici e sanzioni
Il possibile moltiplicarsi delle sanzioni da 250 euro ciascuna per comunicazione effettuate a partire dal 1° aprile 2023 sui lavori dei bonus edilizi dipende dai modelli di comunicazione di sconto e cessione crediti. Infatti, ogni comunicazione contiene una differente tipologia di spesa alla quale è abbinata un diverso e specifico codice. Il contribuente deve eseguire tante comunicazioni, con altrettanti differenti codici, quante sono le tipologie di interventi effettuati. Ad esempio, tra gli interventi agevolati nel superbonus si possono distinguere lavori per realizzare il cappotto termico, l’installazione delle pompe di calore, la sostituzione degli infissi, l’installazione di impianti fotovoltaici e altri.
Cessione crediti superbonus, che cos’è la remissione in bonis?
A ogni tipologia di intervento agevolato con superbonus (o bonus edilizi) corrisponde un differente modello di comunicazione con diverso codice. Pertanto, a ogni comunicazione relativa alla cessione del credito o di applicazione dello sconto in fattura corrispondono 250 euro di sanzioni, che moltiplicati per tutti i lavori possono arrivare a cifre importanti. Per il solo superbonus si distinguono fino a otto tipologie di interventi per un totale di 2.000 euro a titolo di sanzione della remissione in bonis. E i costi potrebbero ulteriormente aumentare nel caso in cui, a beneficiare del superbonus, fossero più contribuenti. Ognuno, infatti, dovrebbe presentare la propria comunicazione pagando la rispettiva sanzione.
Sconto in fattura su bonus edilizi, cessione di più interventi agevolati
I contribuenti dovranno prestare attenzione quando andranno a comunicare all’Agenzia delle entrate l’avvenuta cessione dei crediti del superbonus. La proroga della comunicazione, pagando la sanzione, è permessa in base a quanto prevede la conversione del decreto 11 del 2023 che ne ha spostato il termine ultimo al 30 novembre prossimo. I contribuenti avranno più tempo per trovare una banca che compri i propri crediti per poi procedere con la comunicazione dell’avvenuta cessione. Ma, senza ulteriori interventi dell’Agenzia delle entrate – che ancora non si è espressa sulla questione remissione in bonis – si rischia di pagare delle sanzioni elevate.