Durante la sua visita in Etiopia Giorgia Meloni ha parlato anche del caso Artem Uss, imprenditore russo evaso dalla sua casa di Milano il 22 marzo scorso.
Il fatto è abbastanza grave, mi riservo quanto torno di parlarne col ministro Nordio per capire bene come sono andate le cose, sicuramente ci sono anomalie. La principale anomalia credo sia la decisione della Corte di appello di tenerlo ai domiciliari con motivazioni discutibili e di mantenere la decisione anche quando c’era una decisione sull’estradizione
L’ispezione chiesta da Nordio
Il caso Uss è di dominio internazionale e in attesa della sua estradizione negli Usa il Ministro Nordio ha disposto un’ispezione per capire la decisione dei magistrati di sostituire la custodia cautelare in cella con gli arresti domiciliari con tanto di braccialetto elettronico, rotto dal quarantenne russo che poi è tornato in patria.
Sull’ispezione chiesta dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia:
Credo che il ministro abbia fatto bene ad avviare un’azione disciplinare e quindi bisogna fare chiarezza. Il sistema penale che si applica anche nei casi di estradizione vuole che il carcere preventivo sia un’extrema ratio. Ci viene rimproverato di fare abusi sulla custodia cautelare, dopo di che quando capita l’incidente non si può pensare che sia colpa dei giudici. È il rischio che il sistema accetta nella misura in cui vuole evitare la diffusione del carcere preventivo. I giudici della Corte d’appello di Milano hanno dato una giustificazione e credo che la questione si chiuderà qui. Per dare il carcere, quando si possono concedere i domiciliari con braccialetto elettronico, i giudici hanno un onere motivazionale molto pesante: devono spiegare perché in concreto gli arresti domiciliari non sono sufficienti. E’ un’assunzione di responsabilità che vuole il sistema. La Corte ha spiegato che c’erano elementi specifici che facevano propendere per l’adeguatezza degli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico