È arrivata la fine del Terzo Polo: niente partito unico tra Azione di Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi. Il leader di Azione, attraverso i propri social media, ha attacco il suo ex alleato, Renzi:

Nella vita professionale non ho mai ricevuto avvisi di garanzia/rinvii a giudizio/condanne pur avendo ruoli di responsabilità. Non ho accettato soldi a titolo personale da nessuno, tanto meno da dittatori e autocrati stranieri. Non ho preso finanziamenti per il partito da speculatori stranieri e intrallazzatori. Non ho mai incontrato un magistrato se non per ragioni di servizio. Mai sono entrato nelle lottizzazioni del CSM. Ho rotto con il PD quando ha tradito la parola alleandosi con Renzi e i 5S. Ho rotto con Letta quando ha trasformato l’agenda Draghi in quella Bonelli/Fratoianni/Di Maio. Non sono caduto nella fregatura di Renzi e Boschi sul finto partito unico

Le scuse del leader di IV

Il leader di Azione Carlo Calenda dopo aver detto ai suoi parlamentari di rimanere in silenzio stampa, ha preso la palla al balzo e ha attaccato i renziani. Dall’altro lato, Matteo Renzi ha chiesto scusa a tutti per “lo spettacolo indecoroso.
Il numero uno di Italia Viva, nel corso dell’e-news settimanale, ha anche replicato a Calenda:


Scusa a tutti quelli che credono nel riformismo e nel Terzo Polo per l’indecoroso spettacolo di questa settimana. Io ci ho creduto ma non ci sono riuscito. Credo che chi ha avuto la responsabilità di questo fallimento, debba chiedere scusa. Io lo faccio per la mia quota, ma resto con la consapevolezza che ho fatto di tutto fino alla fine per evitare il patatrac.

Matteo Renzi poi, ha concluso paragonando il suo vecchio alleato al M5S:

Nelle ultime ore, Carlo sta continuando ad attaccarmi con le stesse critiche che da mesi usano i giustizialisti. Tweet tipici dei grillini, ma io non replico. Se sono un mostro adesso, lo ero anche quando serviva il nostro simbolo per presentare le liste. Oppure quando l’ho sostenuto come sindaco di Roma