La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein interviene sul 25 aprile. A dieci giorni dalla ricorrenza della Liberazione, il capo dei Dem riprende una polemica mai interrotta con la maggioranza di governo sull’antifascismo: “Mancano pochi giorni al 25 aprile vorrei dire con forza a questo governo, a questa maggioranza e anche alle più alte istituzioni che non permetteremo a nessuno di riscrivere la storia e di cancellare la storia antifascista di questo Paese”.
Schlein all’attacco da Siena
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein interviene sul 25 aprile. Elly Schlein ha preso la parola a Siena, durante un comizio elettorale a sostegno della candidata sindaca Anna Ferretti. Spiega di aver parlato del 25 aprile in un contesto simile perché “lo faccio con un pensiero commosso ai nostri nonni che in questa terra con le nostre nonne hanno fatto una vera resistenza al fascismo, alla privazione della libertà, alla privazione di futuro che quel passato purtroppo ha causato, e che qualcuno oggi cerca di rispolverare facendo negazionismo di quanto accaduto”. Il riferimento implicito è alla maggioranza, non solo alla premier Meloni ma anche e in modo particolare al presidente del Senato e senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa.
Schlein e la polemica sulle Fosse Ardeatine
La polemica con La Russa era scoppiata due settimane fa in occasione della commemorazione della strage delle Fosse Ardeatine, in cui persero la vita 335 persone e avvenuta come rappresaglia per l’attentato partigiano alla caserma tedesca di via Rasella. Intervistato per un podcast di un noto quotidiano il presidente del Senato, seconda carica dello Stato, disse che i partigiani “hanno ucciso non biechi nazisti delle SS ma una banda musicale di semi pensionati altoatesini, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia”. Da molti giudicato un falso storico e considerato ancor più grave per la carica ricoperta da La Russa, che poi ha chiarito meglio la sua posizione. Così, Siena oggi Schlein ha ribadito: “abbiamo ancora bisogno di ricordare chi si è sacrificato prima di noi, per costruire le basi dello stare insieme e la nostra Costituzione che noi dobbiamo presidiare”.