La questione dei migranti resta uno dei nodi maggiori da sciogliere nel nostro Paese e rappresenta un campo di battaglia senza esclusione di colpi dal punto di vista politico. Il centrosinistra da una parte, il centrodestra dall’altra. Nel mezzo la vita di chi, nella disperazione totale, ha scelto la strada per fuggire. A proposito di questo, abbiamo sentito tanto, nel corso di questi anni e soprattutto nel corso di questi giorni, parlare di protezione speciale per i migranti, cos’è e cosa prevede?
Protezione speciale per i migranti, cos’è
La protezione speciale per i migranti, introdotta in Italia dal precedente Governo, è un permesso di soggiorno speciale. Interviene laddove non sussistano i presupposti per riconoscere la protezione internazionale, ma la Questura ritenga sussistano altri rischi in caso di rimpatrio dello straniero nel Paese di origine. Si tratta di un permesso della durata di 2 anni ed è rinnovabile.
Un insieme di meccanismi, introdotti dalla legge 132/2018 i cui presupposti per il suo rilascio sono stati poi ampliati dal Dl 130/2020 per volontà del Ministro Lamorgese, prima di essere convertito nella legge 173/2022 che ha riformulato l’art. 19 del Testo Unico Immigrazione (TUI), ampliando le ipotesi di divieto di espulsione. Una politica che mira a fornire un trattamento adeguato e protettivo ai migranti che si trovano in situazioni di vulnerabilità o rischio. Questi possono essere richiedenti asilo, rifugiati, vittime di traffico o sfruttamento o altre forme di violenza basata sul genere, minori non accompagnati o persone con disabilità.
Una misura che viene riconosciuta dunque nei casi in cui l’espulsione o il rimpatrio possano comportare persecuzioni per motivi di razza, di sesso, di orientamento sessuale, di identità di genere di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, o ci sia il rischio di essere rinviati verso altro Stato dove il soggetto non sia protetto dalla persecuzione.
Come si richiede la protezione speciale
Per ottenere il permesso di protezione speciale, il migrante che non può ottenere protezione internazionale si deve rivolgere direttamente alla Questura, al di fuori delle procedure previste per la protezione internazionale. E in caso di rigetto è possibile presentare ricorso attraverso un avvocato. Va tenuto conto che, una volta ottenuto questo speciale permesso di soggiorno speciale, lo straniero non ha assolutamente la possibilità di allontanarsi dal territorio nazionale.
Cosa prevede la protezione speciale
Una delle principali sfide che porta con sé la protezione dei migranti è la garanzia di un accesso effettivo ai diritti di ogni uomo. Il diritto all’assistenza sanitaria, all’educazione, al lavoro, alla sicurezza sociale e alla giustizia. Una politica che richiede un approccio integrato e che coinvolge diverse parti interessate, come i governi nazionali, le organizzazioni internazionali, le organizzazioni di assistenza sociale e i sistemi giudiziari, al fine di fornire un sostegno efficace e completo ai migranti vulnerabili.
Va ricordato che la protezione speciale è estesa anche alla protezione dei diritti dei minori non accompagnati. Bambini dunque che hanno lasciato il loro Paese d’origine senza essere accompagnati da un adulto, e che sono esposti a molteplici rischi, tra cui la violenza, lo sfruttamento e l’abuso.
La proposta del Governo Meloni
Tema di discussione accesa ormai da settimane, la maggioranza di centrodestra è unita e coesa nel raggiungere l’obiettivo di cancellare la protezione speciale dei migranti, uniformando la disciplina al resto d’Europa. L’emendamento, depositato al decreto legge Cutro, va a “restringere le maglie del permesso temporaneo il cui utilizzo per varie ragioni si è allargato a dismisura, creando una salvaguardia indiscriminata degli irregolari” come hanno fatto sapere da Fratelli d’Italia. Fonti della maggioranza assicurano l’abolizione della protezione speciale è portata avanti nel rispetto delle convenzioni internazionali. Il centrosinistra annuncia battaglia.