Chi ha letto i libri di Andrea Camilleri dedicati al commissario Montalbano conoscerà sicuramente questo piatto, dato che il buon Montalbano (nella serie tv interpretato da Luca Zingaretti) ne è particolarmente ghiotto. Avete indovinato di che cosa stiamo parlando? Ma naturalmente della pasta ‘ncasciata di Montalbano, la versione alla messinese, proprio quella che nei romanzi prepara la fida cameriera Adelina.
Si tratta di una pasta al forno siciliana particolarmente ricca, che nell’isola è presente in diverse varianti, tutte accomunate dall’utilizzo di formati di pasta corta, come i maccheroni o i sedani rigati. Protagonisti indiscussi sono la melanzana, rigorosamente fritta, meglio ancora se preparata il giorno prima in modo che sia più morbida e perda tutto l'olio, e il caciocavallo. Attenzione però: con caciocavallo intendiamo quello siciliano, fresco, morbido e filante.
Perché si chiama pasta ‘ncasciata? Pare che il nome derivi dalla presenza del cacio tra gli ingredienti, oppure dalla tipica pentola nella quale la pasta veniva assemblata a strati e cotta lentamente.
Curiosi di assaggiarla? Vediamo dunque come si prepara la pasta ‘ncasciata di Montalbano.
Per preparare la pasta ‘ncasciata di Montalbano vi serviranno parecchi ingredienti.
Per la pasta:
Per il ragù:
Per preparare la pasta ‘ncasciata di Montalbano prendete innanzitutto una casseruola e fateci imbiondire il cipollotto tritato con un filo di olio. Unite la carne macinata e fatela rosolare per qualche minuto; bagnate con il vino e lasciate evaporare. Ora aggiungete la passata di pomodoro, un mestolo di acqua, il basilico e un pizzico di sale e di pepe.
Mettete il coperchio, portate a ebollizione e cuocete a fuoco basso per circa 1 ora e 20 minuti. Una volta trascorso il tempo, unite i piselli e proseguite la cottura per altri 10 minuti.
Passate ora alle melanzane, che vanno tagliate a fettine sottili, circa 3-4 mm di spessore, fritte in olio di semi ben caldo, e infine fatte asciugare su carta assorbente da cucina.
Cuocete la pasta e scolatela molto al dente. Mettetela quindi in una terrina e conditela con il ragù che avete preparato, ricordandovi di tenerne da parte un paio di mestoli.
Ed eccoci infine giunti all’assemblaggio della pasta ‘ncasciata di Montalbano. Prendete una teglia rettangolare, imburratela, cospargetela con un po’ di pangrattato e andate a formare un primo strato di pasta al ragù; aggiungete poi le melanzane, le fette di caciocavallo e salame, il pecorino, il basilico e qualche pezzetto di uovo sodo. Continuate in questo modo a realizzare gli altri strati e concludete l’ultimo strato utilizzando il ragù messo da parte, qualche fetta di melanzana e un’abbondante spolverata di pecorino grattugiato, fondamentale affinché si formi la crosticina in superficie.
Fate cuocere a 200 °C per circa 35 minuti, poi sfornate e lasciate riposare per un quarto d’ora prima di servire.
Come abbiamo anticipato, di questo piatto esistono molte varianti oltre alla pasta ‘ncasciata di Montalbano. Quella messinese che abbiamo fatto noi si prepara con il ragù, mentre nella versione palermitana si utilizza il sugo di pomodoro semplice. La pasta ‘ncasciata ragusana, invece, contiene anche salsiccia, salame o prosciutto. Esiste anche la versione senza pomodoro, che prevede la realizzazione di un ragu’ bianco. Infine, se desiderate preparare una ricetta un po’ più light, potete utilizzare le melanzane grigliate al posto di quelle fritte.