Aumenti stipendi lavoratori alimentari in arrivo per 330 euro mensili in busta paga e riduzione di quattro ore dell’orario di lavoro a settimana. Sono queste due le maggiori novità in arrivo dal rinnovo del contratto nazionale che interessa 450mila lavoratori e lavoratrici del comparto alimentare. A darne notizia sono stati i sindacati del settore che hanno costituito una piattaforma comune di richieste economiche in vista delle trattative che porteranno al nuovo contratto previsto per fine maggio 2023. Le sigle sindacali hanno calcolato, negli aumenti stipendiali, la parte fissa, l’Incremento aggiuntivo della retribuzione (Iar) e la mancata contrattazione di secondo livello.

Aumenti stipendi lavoratori alimentari in arrivo per 330 euro mensili in busta paga, per chi e da quando

Stipendi lavoratori alimentari in aumento di 330 euro mensili nel cedolino di busta paga e riduzione oraria da 40 ore settimanali a 36. Sono queste le maggiori richieste economiche presentate dai sindacati del settore che hanno formato una piattaforma comune in vista delle trattative che porteranno al rinnovo del contratto nazionale di lavoro. L’accordo è stato sancito dalla Federazione lavoratori agro industria (Flai) della Cgil, dalla Federazione agricola alimentare ambientale industriale italiana (Fai) della Cisl, e dall’Unione italiana dei lavoratori agroalimentare (Uila). Gli aumenti di stipendio di 330 euro per i lavoratori del comparto sono stati calcolati nella componente di 230 euro sugli aumenti minimi e, per la secondo quota di 70 euro, sull’incremento aggiuntivo della retribuzione (Iar). Ecco quali sono gli aumenti del nuovo contratto 2023-2027 siglato in data 1° marzo 2024 con validità dell’accordo fino al 2027.

Aumenti stipendi alimentari con nuovo contratto: ecco per quali le voci della busta paga

Gli aumenti degli stipendi dei lavoratori del settore alimentare, per la seconda quota di 70 euro, dovranno consentire “a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici di beneficiare delle eccezionali performance che il settore alimentare nel suo complesso ha realizzato e sta realizzando”. Il comparto agroalimentare italiano ha fatto segnare cifre di crescita della produzione dell’1,3 per cento rispetto al 2021. Le esportazioni, negli ultimi cinque anni, sono aumentate del 43%. Nel 2022, l’export ha raggiunto la cifra record di oltre 60 miliardi di euro, corrispondenti al 10% del totale delle esportazioni italiane. Le vendite alimentari, inoltre, sono aumentate del 18% nei primi tre mesi del 2023. Infine, sulle retribuzioni, saranno da aggiungere ulteriori 30 euro di aumento che derivano dalla mancata contrattazione di secondo livello. Sull’orario di lavoro, i sindacati richiedono la riduzione da 40 a 36 ore settimanali, a parità di stipendio.

Lavoratori alimentare, in arrivo la riduzione dell’orario di lavoro di 4 ore alla settimana

Le sigle hanno avanzato la richiesta di ridurre le ore di lavoro affinché i lavoratori possano raccogliere le sfide che il settore alimentare è chiamato ad accettare, in un contesto lavorativo destinato a cambiare. A tal proposito, nella piattaforma dei sindacati si legge della necessità di rafforzare il settore delle tutele necessarie all’innovazione, alla digitalizzazione e alla competitività globale. La riduzione di quattro ore settimanali consentirebbe ai lavoratori del settore alimentare di lavorare 16 ore in meno al mese, pari a circa 24 giorni in meno all’anno, permettendo ai lavoratori di conciliare meglio i tempi di vita e quelli del lavoro. In quest’ottica, i sindacati segnalano la necessità di incrementare la salute all’interno delle aziende e la sicurezza. La piattaforma, infine, propone una riforma della formazione dei dipendenti tenendo conto dei cambiamenti che impone la sostenibilità ambientale, da coniugare con quella sociale ed economica.