E’ successo di tutto, tranne quello che dovrebbe caratterizzare una partita di calcio. Come se non bastasse, durante una partita di calcio Juniores. I fatti risalgono allo scorso 5 aprile. L’incontro comincia come sempre, con i giocatori pronti in campo a disputare una partita, l’arbitro con il fischietto in mano e i tifosi sugli spalti. Era tutto pronto perché si vivesse una tranquilla serata di sport. Invece è successa qualsiasi cosa non dovrebbe vedersi su un campo di calcio e non solo. L’episodio a cui si fa riferimento, racconta di un tifoso a dir poco esagitato che, come poi ha riportato l’arbitro anche sul referto, ha provato più volte ad aggredire i giocatori in campo e di una reazione altrettanto eccessiva anche da parte di qualche calciatore. Insomma alla fine si è scatenato un tale parapiglia che la partita è stata interrotta.
La cronaca racconta che durante la gara, tra Aurora San Francesco e Lissone – che si sarebbe dovuta disputare lo scorso 5 aprile sul campo di Bione (comune in provincia di Brescia) – , sulle sponde del versante di Lecco sul Lago di Como è stata registrata una violenza tale da spingere l’arbitro a dover sospendere la gara.
Violenza su un campo di calcio durante una gara juniores, un tifoso tira un coltello e poi scoppia una rissa
La cronaca. Lo scorso 5 aprile, si stava disputando una sfida valida per il campionato regionale Juniores Under 19 quando – neanche troppo improvvisamente visto che dall’inizio dell’incontro si era dimostrato agitatissimo – un tifoso dagli spalti, dopo aver rivolto dal primo minuto della partita, molti insulti verso i giocatori della squadra opposta a quella per cui faceva il tifo, ha addirittura tirato fuori un coltello con cui ha provato a colpire uno dei giocatori seduti sulla panchina del Lissone. Immediatamente dopo, un calciatore dell’Aurora San Francesco, ha aggredito fisicamente due giocatori avversari. La vicenda però non si è chiusa li, gli episodi di violenza hanno avuto un crescendo incredibile. E proprio grazie a quanto scritto dal direttore di gara, Mattia Ferraiolo della sezione Aia di Lecco, chi di dovere ha potuto apprendere che: un tifoso, sostenitore dell’Aurora San Francesco, ha insultato gli avversari per tutta la durata della partita. Ed è stato proprio per questo che, al decimo minuto del secondo tempo, la situazione si era ulteriormente scaldata sulla panchina del Lissone. A quel punto si è reso necessario l’intervento dell’arbitro che si è avvicinato proprio a quella panchina per cercare di calmare gli animi di dirigenti e giocatori. A quel punto l’allenatore della società monzese ha detto all’arbitro che il tifoso che li aveva insultati fino a quel momento aveva anche cercato di colpire uno dei suoi giocatori tirando e infilando un coltello nella panchina, perforandola e rischiando di ferirlo. A quanto pare l’arbitro avrebbe visto proprio il coltello di cui parlavano i dirigenti della panchina colpita. L’aggressore si era riuscito ad introdurre nel campo, fino ad avvicinarsi alla panchina, tagliando la recinzione. Naturalmente la scena non è passata inosservata e il tifoso è stato bloccato da uno dei calciatori per cui l’aggressore faceva il tifo e suo conoscente. Ormai però la miccia era scoppiata e il parapiglia ha preso il via. Un giocatore della squadra padrona di casa ha cominciato a colpire con calci e pugni un avversario, e a prenderne per il collo un altro.
Scatta la violenza durante una partita di calcio juniores, multa e penalizzazione in classifica per la squadra di casa
Tutto presente sul referto dell’arbitro è stato presentato al giudice sportivo che ha condiviso naturalmente la scelta di sospendere la partita, presa da parte dell’arbitro, oltre ad aver sanzionato i colpevoli degli atti violenti. Così il risultato dei pessimi episodi registrati sul terreno di gioco hanno portato la sconfitta a tavolino da parte della squadra ospitante, la società Aurora San Francesco che è stata condannata anche a pagare una multa di 500 euro. Non solo, la squadra è stata punita con una sanzione anche per la classifica. Alla squadra infatti sono stati tolti cinque punti in classifica e dovrà tassativamente disputare cinque gare a porte chiuse. In più, il calciatore autore delle aggressioni nei confronti degli avversari è stato squalificato per cinque giornate.