Era oggi la giornata cruciale per la decisione da parte del Consiglio Costituzionale sulla riforma delle pensioni in Francia. Come riportato in anticipo dall’emittente francese Bfmt, il verdetto è arrivato intorno alle 18. Il Consiglio costituzionale ha approvato la riforma delle pensioni che prevede l’innalzamento dell’età previdenziale. Respinta anche la possibilità, ipotizzata da 250 parlamentari di opposizione, di indire un referendum sulla questione.
Stilata dal presidente Emmanuel Macron e adottata dal parlamento a marzo 2023, la riforma sancisce l’aumento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Una novità che aveva fatto esplodere di rabbia i cittadini francesi: ieri, giovedì 13 aprile, si è tenuta la dodicesima giornata di manifestazioni. Disordini e tafferugli hanno animato tutte le città transalpine negli ultimi tre mesi.
La palla era dunque nelle mani dei nove giudici, chiamati a decidere se approvare, rigettare o modificare la legge.
Francia, la decisione del Consiglio Costituzionale sulla riforma delle pensioni: tutte le ipotesi possibili
Alla vigilia del responso, i costituzionalisti francesi ritenevano poco probabile un’approvazione totale. Sotto la lente d’ingrandimento, infatti, c’era la frettolosa approvazione del governo, visto anche il rito accelerato al quale il capo dell’Eliseo ha fatto ricorso. Da anni, infatti, il presidente della Repubblica francese tentava di alzare l’età pensionabile, per far fronte ad un debito pubblico in costante crescita.
Dopo il via libera dei nove dell’Alta Corte, la legge potrebbe entrare in vigore già in estate. Scenario che inasprirebbe ulteriormente le ire dei sindacati, che hanno già annunciato battaglie senza sosta.
La seconda ipotesi era quella di un rigetto totale della riforma. Una situazione che membri del governo reputavano “lo scenario catastrofe”, con le pensioni che continuerebbero a gravare enormemente sul bilancio statale.
Il caso che era ritenuto più probabile consisteva in una revisione della legge, che sarebbe in parte convalidata e in parte riproposta.
In attesa del responso ufficiale, i manifestanti si sono tenuti pronti a scendere in piazza. Secondo le fonti dell’emittente Bfmt, sono attesi 131 raduni in tutto il Paese, per un totale di oltre 40.000 scioperanti. Intorno al Palais Royal parigino, la sede del Consiglio Costituzionale, si è già dispiegato un ingente dispositivo di sicurezza, con barriere antisommossa e centinaia di gendarmi schierati. Cori, fumogeni e slogan di protesta contro il governo stanno campeggiando in ogni piazza francese.
Nel mirino potrebbe finire anche Notre-Dame de Paris: oggi, infatti, il presidente Macron aveva in programma una visita al cantiere della cattedrale, in parte distrutta dall’incendio del 2019.
Riforma pensioni, l’Eliseo convoca i sindacati
L’Eliseo ha convocato i sindacati per martedì prossimo, il 18 aprile, per un incontro con Macron. La speranza del governo francese è quella di placare le imminenti protesti in seguito all’approvazione della riforma, che certamente scatenerà il caos dei manifestanti in tutte le città.
Nelle scorse settimane c’era già stato un primo incontro con il Primo Ministro Elisabeth Borne, che si è concluso senza alcun successo.
Proprio Macron, esprimendosi sulla riforma, aveva sostenuto che si trattasse di una legge “necessaria” per avvicinare la Francia al quadro normativo di altri Paesi europei. In una nota dopo la decisione del Consiglio Costituzionale, l’Esecutivo ha chiarito come, con la riforma, il sistema pensionistico francese “sarà in equilibrio nel 2030”.