L’omicidio di Marco Gianni si è consumato ieri pomeriggio intorno alle 17 in un vivaio, di cui era proprietario insieme ai genitori, tra Latina e Sabaudia. Immediato l’intervento dei Carabinieri del Nucleo di Latina e l’avvio delle indagini. Nella notte le forze dell’ordine hanno fermato un uomo, accusato di aver commesso l’omicidio del vivaio di Latina. Alla base del folle gesto ci sarebbe un movente passionale.

Fermato un uomo accusato dell’omicidio di Latina

È un 33enne pontino, l’uomo fermato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, e ritenuto responsabile del reato di omicidio aggravato ed alterazione di arma comune da sparo. Il fucile a canne mozze che si presume abbia usato per uccidere Marco Gianni era ancora nell’auto quando l’hanno fermato nel corso della notte. Le forze dell’ordine, guidate dal maggiore Antonio De Lise hanno trovato, subito dopo aver individuato il potenziale assassino, anche l’arma del delitto. Sarebbe stato Riccardo Di Girolamo, nella vita operaio, a uccidere Marco Gianni, con due colpi di fucile sparati alle spalle e a bruciapelo.

Tutto sarebbe nato da una discussione finita male, a causa di motivi passionali. L’uomo accusato è infatti l’ex compagno dell’attuale fidanzata della vittima. Dalla relazione con la donna erano nati due figli. Secondo gli inquirenti, da quanto raccolto nel corso delle indagini da chi conosceva bene la vita di Marco Gianni, l’uomo non sopportava la fine di quella storia e aveva già affrontato la sua ex e il nuovo compagno diverse volte, anche se allo stato non risultano denunce per minacce o per violenze.

Le indagini dei Carabinieri

Mentre i rilievi all’interno del vivaio di Via del Villaggio erano appena iniziati, sul binario parallelo delle indagini si iniziava a scavare nella vita di Marco per risalire all’identità dell’omicida, ricostruirne gli spostamenti e soprattutto il possibile movente. L’uomo fermato, da quanto emerge al momento, sarebbe stato interrogato per buona parte della notte, assistito da due avvocati e si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.

Da quanto emerge dai social dell’uomo accusato, Riccardo Di Girolamo, si tratta di un operaio con la passione per la caccia. I Carabinieri hanno infatti trovato altre armi a sua disposizione oltre al fucile a canne mozze presente nell’auto. Al vaglio degli inquirenti restano al momento le telecamere di videosorveglianza della zona, necessarie per identificare l’assassino. Al momento non risultano invece testimoni oculari di quanto avvenuto all’interno del vivaio.

La nota della procura

“I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Latina, nei confronti di un 33 enne pontino ritenuto responsabile del reato di omicidio aggravato ed alterazione di arma comune da sparo. L’attività di indagine lampo, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura pontina, si è svolta nell’ambito delle investigazioni successive ad un omicidio, avvenuto, nel pomeriggio di ieri 13 aprile 2023, all’interno di un vivaio di Sabaudia, ai danni di un 31 enne del luogo”. Così una nota della procura di Latina sul delitto consumato ieri ai danni di un giovane imprenditore agricolo allenatore di pallamano a Pontinia.

“Nel corso delle indagini – prosegue la nota – è emerso, dalla visione di impianti di videosorveglianza, escussioni testimoniali ed accertamenti tecnico scientifici, come l’indagato si sia reso responsabile, mediante l’utilizzo anche di un’arma modificata, dell’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo della vittima colpendolo mortalmente in diversi punti del corpo. Il procedimento versa in fase cautelare, con la conseguenza che per l’indagato vige il principio di presunzione di innocenza”. Resta la pista passionale.