I vaccini antitumorali con tecnologia mrna salveranno milioni di vite. Ne è convinto il genetista Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Tor Vergata, che ha rilasciato un’intervista all’Agi.

Vaccini antitumorali a mrna, il parere del genetista Novelli

Novelli ha parlato dei vaccini antitumorali, dopo gli annunci di Moderna e da Pfizer sullo sviluppo di vaccini a mRNA contro il cancro, le malattie cardiovascolari e autoimmuni entro il 2030.

Grazie ai diversi RNA siamo in grado di intervenire su diversi processi nel nostro corpo. Siamo in grado di far fare qualcosa a specifiche parti del nostro corpo come ad esempio sviluppare proteine come quelle espresse dalle cellule tumorali per addestrare il nostro sistema immunitario ad eliminare le medesime cellule. L’Italia ha investito una considerevole parte del PNRR su questo fronte, ad esempio sull’utilizzo dell’RNA per accendere o spegnere interruttori genetici, così da intervenire per affrontare determinate patologie. E’ fondamentale che queste risorse continuino ad essere bene indirizzate così da vagliare fattori a favore e contrari dell’uso degli RNA in campo medico”.

L’entusiasmo dell’ex ministra Lorenzin

Ha accolto con grande entusiasmo la notizia l’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin (PD) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus.

“Sono molto contenta perché sulla questione dell’mrna si sta lavorando da decenni, anche sul cancro. Certamente avere un vaccino per alcuni tumori è sicuramente già una realtà in molti studi clinici e questa è una frontiere. Quello che si sta facendo nella ricerca biomedicale è straordinario, ogni anno si fa un salto di 10-15 anni. L’Italia può fare la differenza sull’industria della conoscenza. Servono però un servizio nazionale che funziona e delle università e dei centri scientifici che vangano promossi. Sulle vaccinazioni ho fatto una grande battaglia durante il mio dicastero, abbiamo bisogno di aumentare la consapevolezza scientifica del Paese, una cultura della salute che dia valore al tema della vaccinazione che sarà una frontiera importantissima per farci adattare ai cambiamenti che avremo nelle nostre vite”.