È saltato l’impegno “sacro” sulle pensioni, il buon senso apre alla Fornero, anche se sono servite appena 9 salvaguardie per gli esodati e le previsioni portano alla stabilità del sistema nel 2035, con il superamento del metodo di calcolo retributivo. Questa è la base previdenziale presente e futura.

La prudenza ha spinto il governo Meloni a strappare la riforma pensioni dal DEF 2023. Un testo che ha trovato già l’ampio consenso dell’Europa. Nessuna attesa per i cittadini italiani che non vedranno cambiare l’assegno pensionistico nel 2024 e non saranno migliori gli anni successivi.

Ora, secondo numerosi esperti, il governo non ha disilluso le aspettative, anzi sembrano concordi: non saranno attivate formule previdenziali vantaggiose nel corso 2023, ma neanche dopo.

E non è “colpa di Freud” se i lavoratori saranno inchiodati sul posto di lavoro. La misura Quota 103, ovvero l’uscita anticipata a 62 anni con 41 anni di contributi terminerà il 31 dicembre 2023. Ironicamente, la Fornero non esercita più quella pressione mediatica di un tempo. Per questo, per il governo le prospettive previdenziali non sono cupe, ma per i lavoratori la verità è sempre dietro l’angolo.

Quando si può andare in pensione con la Fornero?

Sicuramente, non sono stati un caso gli interventi adottati dall’ex governo Draghi per ridurre lo scalone con le regole poste in essere dalla legge Fornero.

I requisiti ordinari di pensionamento portano a 67 anni di età con 20 anni di contribuzione (salvo variazione ISTAT), per cui si parla della pensione di vecchiaia ordinaria.

L’alternativa è maturare 41 o 42 anni e 10 mesi di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica raggiunta dal lavoratore. In quest’ultimo caso, il riferimento previdenziale cade sulla pensione anticipata ordinaria.

Alla fine, la stessa Quota 103 era una beffa, un’uscita anticipata legata alle regole ordinarie di pensionamento della Fornero.

Ora, la legge in questione non ha mai smesso di essere operativa, nonostante la maggioranza politica ha sempre proclamato la volontà di smontare la norma.

Oltretutto, la variazione contributiva da Quota 102 a 103, ovvero da 38 a 41 anni di contributi, ha permesso il ritiro dal lavoro a poche decide di migliaia di lavoratori.

Tutto questo mentre sulle lavoratrici si oscura ogni possibilità. Infatti, anche la pensione anticipata Opzione donna è stata ridimensionata tanto da limitarne l’uso a meno del 90 per cento delle lavoratrici rispetto al 2021.

Il terzo problema più grande è che siamo passati da 58 a 60 anni di età per tentare di andare in pensione con un riduzione del 35% sull’assegno. A questo si aggiungono le diverse condizioni, tra cui il disagio economico, invalidità e assistenza disabili e anziani legge 104.

In pensione a 64 anni con l’opzione contributiva

Tutto sommato coloro che rientrano nell’opzione contributiva possono ritirarsi dal lavoro a 64 anni di età e 20 anni di contributi. Tuttavia, si tratta di una formula riservata ai contributivi puri, ovvero coloro che hanno maturato una contribuzione utile ai fini previdenziali dal 1995.

Per ragioni di cassa la formula è abbinata a un valore dell’assegno pari a 2,8 volte il trattamento minimo.

In pensione anticipata senza riforma: età e requisiti

I lavoratori che non riescono a pensionarsi nel 2023, potranno farlo nel 2024 con regole diverse. Infatti, i più fortunati potranno agganciarsi ai contratti di espansione, isopensione e solidarietà.

Molto probabilmente, resterà l’anticipo pensionistico Ape sociale anche nel 2024. Ed è possibile che venga ancora ampliata la categoria dei lavoratori gravosi.

In ogni caso, agganciandosi all’indennità i lavoratori potranno garantirsi un contributo mensile a partire da 63 anni fino a 67 anni di età o, quantomeno, fino al perfezionamento dei requisiti per l’accesso a un trattamento pensionistico ordinario.

La contribuzione varia da 30, 32 e 36 anni in virtù della tipologia di lavoro.

Diversamente, sarà possibile andare in pensione con Quota 41 per i precoci. In questo caso, possono andare in pensione a 61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi, coloro che hanno maturato un anno di contribuzione prima dei 19 anni di età.