Talpa Usa arrestata video, tutto si è risolto in un lampo. È stato il New York Times a svelare il nome della talpa, colui che ha diffuso documenti riservati degli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina. Secondo interviste e documenti esaminati dal quotidiano statunitense, la talpa è il 21enne Jack Teixeira, giovane razzista e amante delle armi, nonché di Donald Trump.

Ma se il quotidiano più famoso del mondo fa il nome del giovane, l’emittente Abc diffonde il video dell’arresto dell’Fbi mentre entra in un posto e arresta il giovane statunitense. Dopo l’arresto Teixeira sarà portato davanti ai giudici federali a Boston il 14 aprile. Un processo lampo. Il procuratore generale Merrick Garland ha detto che l’accusa dovrebbe essere quella di “rimozione non autorizzata di informazioni classificate della difesa nazionale”.

Secondo il Pentagono, la fuga di notizie pone un rischio “molto grave” per la sicurezza nazionale. I documenti, dai quali si evince la preoccupazione Usa sul possibile insuccesso di una imminente controffensiva ucraina oltre che l’impegno sul terreno di militari provenienti dai Paesi occidentali alleati dell’Ucraina contro la Russia, circolavano sui social network già da diverse settimane ma solo nei giorni scorsi sono stati riportati dalla stampa. 

Talpa Usa arrestata video. Arresto regolare

In Usa, l‘Attorney General, e responsabile della Giustizia nell’amministrazione Biden, Merrick Garland, ha confermato l’arresto dell’uomo sospettato di aver trafugato e poi pubblicato on-line decine di documenti militari altamente classificati. 

In una breve comparsa dinanzi ai giornalisti, il procuratore generale ha detto che Jack Teixeira è stato arrestato “senza incidenti” con l’accusa di “presunta rimozione, conservazione e trasmissione non autorizzata di informazioni classificate in merito di difesa nazionale“.

Garland non ha risposto alle domande, aggiungendo che il sospettato dovrebbe comparire presto dinanzi a un tribunale dello Stato del Massachusetts. 

 

Il Pentagono ordina una revisione interna dopo la fuga dei documenti

Al Pentagono probabilmente si respira una brutta aria. Dopo il leaks, che di certo non ha giovato alla reputazione degli Usa, il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha ordinato un riesame interno dell’agenzia sulla revisione delle procedure di “accesso, responsabilità e controllo” per “impedire che questo tipo di incidenti sta succedendo di nuovo”. 

“Non esiterò a prendere tutte le misure aggiuntive necessarie per salvaguardare i segreti della nostra nazione”, ha dichiarato Austin in una nota.

La maggior parte dei documenti trapelati riguarda la guerra in Ucraina e fornisce dettagli sui piani degli Stati Uniti e della NATO per rafforzare l’offensiva ucraina. Inoltre, le informazioni suggeriscono che Washington potrebbe aver spiato alcuni dei suoi più stretti alleati, come la stessa Ucraina, la Corea del Sud e Israele.