Giorgia Meloni è andata al Copasir per il caso di Artem Uss, sfuggito ai domiciliari e tornato nella Federazione Russa. Un caso che ha indignato e che ha fatto molto discutere.

Caso Uss, Meloni al Copasir: “Colpa di parti dello Stato”

Secondo quanto emerge dall’audizione del Premier al Copasir, Meloni avrebbe ribadito che l’esecutivo “non ha colpe”. L’audizione del presidente del Consiglio al Comitato per la sicurezza della Repubblica è durata oltre due ore. Alla riunione hanno partecipato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi Alfredo Mantovano e la Direttrice generale del Dis Elisabetta Belloni. Chiara la linea della Premier:

“Non è stata colpa del Governo, ma di un altro organo dello Stato”

La ricostruzione del caso Uss

Secondo quanto ricostruito dalla procura di Milano, Artem Uss è riuscito a lasciare l’Italia in poche ore in macchina il 22 marzo, cambiando più auto e con documenti falsi, attraverso il confine triestino ed è entrato in Slovenia. Da lì è arrivato in Serbia, da dove avrebbe preso un volo per la Russia. Investigatori e inquirenti hanno appurato che il 40enne, figlio del governatore del Krasnojarsk (Siberia centrale) Alexander – considerato molto vicino a Putin – sarebbe stato aiutato nell’evasione da un gruppo operativo composto da meno di dieci persone, pare 6 o 7 in tutto, dell’Est Europa, alcune già indagate e altre da identificare. La procura sta indagando pure su un “secondo livello”, probabilmente uomini dei servizi segreti russi, che avrebbero organizzato il blitz. Uss era ricercato dagli Stati Uniti per quattro capi di imputazioneviolazione dell’embargo nei confronti del Venezuela (per una questione di petrolio, ndr), frode bancaria, riciclaggio e contrabbando di tecnologie militari dagli Stati Uniti verso la Russia.

Il Pd all’attacco: “Silenzio intollerabile”

L’audizione di Giorgia Meloni al Copasir non ha sedato le polemiche. All’attacco il Partito Democratico, con il responsabile Esteri dei Dem, Giuseppe Provenzano:

“Sul caso Artem Uss il silenzio del Governo era inquietante, ora è intollerabile. Oggi il padre ringrazia Putin e «amici» stranieri per l’evasione milanese. Il Pd depositerà un’interrogazione. Spieghino cosa è successo. Ne va della credibilità internazionale dell’Italia

Lia Quartapelle invece aveva chiesto ulteriori chiarimenti all’esecutivo: “Come è possibile – tuona l’esponente Dem – che una persona su cui pendevano 12 capi di accusa gravi in attesa di estradizione evada senza che ci sia impegno a fare piena luce su cosa è accaduto?”.