Sofia Pirandello Premio Strega in fieri che, nonostante la giovane età, già è stata candidata al prestigioso premio letterario col suo libro “Bestie”, edito da Round Robin Editrice come altri titoli importanti tipo “Gabriel. Non ho ucciso nessuno” di Fabrizio Berruti. La scelta del tema della sua opera e cosa comporti scrivere all’ombra di un cognome così importante le ha spiegate in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al giovedì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.
Sofia Pirandello Premio Strega, il peso del cognome
“Luigi Pirandello era il mio bisnonno. Finché non avevo deciso di scrivere, era una parentela normale ma, da quando ho pubblicato, tutto è cambiato. Ci sono delle aspettative altissime ma lo accetto. Non ci avevo pensato ma ci sta. E’ un po’ come iniziare a giocare a calcio chimandosi Maradona? Eh sì, un po’ è così.”
Di cosa parla il libro
“Si tratta di un racconto di un Sud indolente e lento. Il racconto poetico di un viaggio che attraversa il tempo, tra la Sicilia in cui la bambina è cresciuta e un Nord in cui si troverà intrappolata. L’incontro con un macellaio, la seduzione e l’abbandono, la forza del tornare a casa e il talento nell’uso dei coltelli. Già dalle prime pagine si entra in quel mondo fatto di mancanze che diventano ricchezza e capacità del sopravvivere alla povertà con leggerezza e voglia di evasione. Un fratello come compagno di giochi e una fiera di paese per incontrare un’idea di futuro che forse non sarà mai. Una rivincita dall’educazione ineducante di una madre e della sua costante negatività. Diceva Hölderlin che “dove c’è il pericolo cresce anche ciò che salva” e “Bestie”, che in siciliano lo si dice degli stupidi, si riferisce anche a chi nutre un’indole malvagia. E Lucia sa che bestie sono coloro che la crescono e la trattano con violenza nel corso della sua vita. Bestia è lei, inadeguata in ogni contesto, spaventosa perché alle volte feroce, incomprensibile perché incapace di ridursi al ruolo di moglie e madre. E bestie sono quelle su cui usa sapientemente i coltelli nel retrobottega di quella macelleria che probabilmente la renderanno la donna che voleva essere.”
Sul collegamento a “Siccità” di Virzì
“Non ho l’ancora visto e lo farò ma gira “nell’aria” quest’idea di rimanere a secco. E’ una paura attuale. E’ una verità legata al luogo geografico asfissiante ma anche un qualcosa da vedere in senso lato, più psicologico. La siccità idrica e sentimentale sarà un tema omnipervasivo nei prossimi mesi e nei prossimi anni.”
Sulla percezione della famiglia
“Il contesto familiare in cui cresciamo è importante ma non è totalizzante come si crede. Ce ne accorgiamo diventando adulti, quando tua madre e tuo padre smettono di essere solo quello e diventano anche una donna e un uomo con la loro vita e i loro problemi. La protagonista di “Bestie” si accorge apertamente di essere lei il problema quando realizza che si porta dietro i suoi problemi anche lontano da casa.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista alla scrittrice Sofia Pirandello:
https://www.radiocusanocampus.it/it/sofia-pirandello-bestie-22032023
Ecco la copertina di “Bestie” di Sofia Pirandello: