Dodicesimo giorno di sciopero in Francia. Oggi, giovedì 13 aprile 2023, nuova giornata di proteste contro la riforma delle pensioni. I sindacati, impegnati in un lungo braccio di ferro con il Governo, ha rilanciato la mobilitazione nei vari settori, che di fatto dura da tre mesi, con cortei previsti a Parigi e nelle principali città francesi. C’è attesa, intanto, per il verdetto del Consiglio costituzionale di domani, 14 arile 2023. Secondo le autorità le adesioni alla mobilitazione sono in calo tra 400 e 600 mila persone, mentre la scorsa settimana erano in 570 mila in piazza e il 28 marzo in 740 mila. A Parigi alcuni manifestanti hanno bloccato simbolicamente il il quartiere in cui ha sede il Consiglio dei saggi che si pr9onuncerà sulla costituzionalità del testo della legge e che potrebbe invalidare parzialmente. Secondo alcuni analisti sono poche le possibilità che il Consiglio costituzionale annulli totalmente la riforma ma potrebbe censurare alcune parti del testo. I dirigenti sindacali devono riunirsi questo giovedì sera per preparare la loro risposta comune ai diversi scenari, a seconda del verdetto del Consiglio costituzionale, atteso venerdì a fine giornata . Ma nessun discorso è previsto a priori per questa sera. Finora sono 336.000 persone hanno sfilato oggi per le strade della Francia.

Sciopero Francia 13 aprile 2023

Per quanto riguarda il trasporto pubblico è prevista una serie di disagi con un 20% di voli in meno a Nantes, Bordeaux e Tolosa, come chiesto dalla Direzione generale dell’aviazione civile. Per il settore ferroviario circolano 3 treni espressi regionali su 5, 4 treni ad alta velocità su 5 e solo 1 intercity su 5, mentre a Parigi e dintorni metro e Rer subiranno cancellazioni e ritardi. In protesta anche il mondo studentesco con vari licei e campus bloccati in alcune città, tra cui Lille.

Nella capitale francese i sindacati hanno indetto un nuovo sciopero dei netturbini, uno stop della raccolta dei rifiuti che riprende oggi, dopo quello durato tre settimane a marzo e che aveva visto accumularsi fino a 10 mila tonnellate di spazzatura per le strade della città. Bloccati totalmente o parzialmente alcuni inceneritori come quello di Ivry sur Seine, Saint Ouen e Seine Saint Denis. Nell’Ovest del Paese, blocchi e disagi sono segnalati nelle città di Caen, Brest e Rennes.

A Parigi è stata organizzata una grande manifestazione che partirà alle ore 14 da Piazza Bastille.    

Questa sera i sindacati dovrebbero riunirsi proprio per stabilire la loro reazione all’attesa decisione del Consiglio costituzionale.

Se volete sapere com’è andato l’undicesimo giorno di sciopero in Francia vi consigliamo di leggere questo articolo.

Corteo del 23 marzo

Corteo del 23 marzo

Francia: corteo a Parigi del 23 marzo

Francia: corteo a Parigi del 23 marzo

Seconda giornata di proteste a gennaio

Seconda giornata di proteste a gennaio

Foto dalla piazza delle proteste di gennaio

Foto dalla piazza delle proteste di gennaio

Bandiere nelle manifestazioni di 2 mesi fa

Bandiere nelle manifestazioni di 2 mesi fa

Scontri a Parigi durante il corteo

Si sono registrati violenti scontri tra forze dell’ordine e manifestanti a Nantes e a Rennes dove in piazza sono scese migliaia di persone. Secondo i sindacati a Nantes stanno manifestando circa 25 mila persone, 10 mila secondo la polizia. Lancio di lacrimogeni verso i manifestanti in risposta al tiro di proiettili di gomma contro la questura. Altre tensioni tra manifestanti e polizia si sono registrate anche a Parigi vicino all’hotel de Ville. La polizia sta blindando il grande magazzino BHV di Marais, per evitare l’entrata dei manifestanti. Secondo il sindacato Cgt, ci sarebbero solo a Parigi 400mila persone in piazza. Diversi interventi della polizia, tra tutti c’è quello del pomeriggio a Rue de Rivoli dove i manifestanti hanno tirato sassi contro le vetrine.

42mila persone in piazza a Parigi: raggiunta la Bastiglia

Le autorità hanno annunciato che 42.000 persone erano in strada a Parigi, 15.000 persone in meno rispetto alla scorsa settimana. Si tratta di un numero basso rispetto ai giorni precedenti ma non il più basso: il 15 marzo, 37.000 manifestanti sono stati contati dalla questura capitolina. Raggiunta la Bastiglia, i manifestanti hanno attaccato una filiale della Banque de France situata in piazza. Venticinque persone sono state arrestate oggi alla manifestazione di Parigi, nella nuova giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni. Si contano 12 poliziotti feriti negli scontri di Parigi. Tutti i carri dei sindacati sono arrivati ​​sulla Place de la Bastille che è accerchiata dalle forze dell’ordine. La polizia usa i lacrimogeni per calmare le tensioni, mentre l’altra parte della piazza è più festosa. Secondo le informazioni di France Bleu Chambéry, un gruppo di 30-40 persone ha continuato a creare disordine pubblico alla fine del pomeriggio. Hanno causato diversi problemi nella città. Una cinquantina di manifestanti hanno anche bloccato l’ingresso a Chambery.

Visita di Macron domani a Notre Dame

Emmanuel Macron e la moglie Brigitte andranno domani mattina a Notre Dame per la ricorrenza dei quattro anni dall’incendio che distrusse la cattedrale gotica. Un’occasione per seguire la ricostruzione in vista della riapertura della chiesa nel dicembre 2024.

Cosa potrebbe succedere: Macron, calo di popolarità

Appuntamento al weekend per le decisioni importanti. Nel fine settimana il primo ministro Borne riferirà dell’esito delle consultazioni al presidente Macron. Il Consiglio costituzionale farà le dovute considerazioni e deciderà se il testo sarà conforme o meno alla costituzione francese o meno costringendo l’esecutivo nel caso a rivedere la riforma. Secondo Ipsos-Le Point, da inizio anno Macron ha perso 10 punti di opinione favorevole (28%), il suo punteggio più basso da maggio 2019. Crescono anche gli insoddisfatti della riforma.

La sinistra presenta una seconda richiesta di referendum

Altro tentativo per un referendum sulla riforma. “Il testo è stato depositato sulla scrivania del presidente del Senato Gérard Larcher ”, ha dettoil presidente del gruppo socialista al Senato, Patrick Kanner. Questa seconda richiesta di referendum di iniziativa condivisa sulla riforma delle pensioni rappresenta un testo più “ sicuro ” in termini giuridici rispetto alla richiesta su cui venerdì dovrà pronunciarsi il Consiglio costituzionale. “ È lo stesso testo ” della prima richiesta, integrato da un secondo articolo “ che crea un elemento di riforma: gettito fiscale legato alle risorse patrimoniali per garantire il finanziamento della pensione a ripartizione ”.