Antonio Panzeri è riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari: l’ex eurodeputato, considerato al centro dello scandalo Qatargate, è uscito ufficialmente dal carcere di Saint-Gilles di Bruxelles. Sconterà il resto della sua pena a casa e dovrà indossare il braccialetto elettronico.

Nel momento in cui ha varcato le porte del penitenziario, Panzeri è stato accolto da una flotta di cronisti e fotografi. È apparso visibilmente dimagrito e affaticato dall’esperienza in carcere. Con sé aveva una sacca e una borsa, con al loro interno i suoi effetti personali. Panzeri non ha rilasciato dichiarazioni, salendo subito sull’auto che lo ha accompagnato nel suo appartamento di Bruxelles. Ottenuti i domiciliari, avrà l’obbligo di dimora nella sua abitazione. Lì sarà controllato anche da un sistema di sorveglianza.

La scarcerazione di Panzeri segue quella di Eva Kaili. Anche l’ex vice presidente del Parlamento Europeo ha ottenuto la possibilità di proseguire la detenzione ai domiciliari. L’eurodeputata greca stava scontando la propria pena nel carcere di Haren, in Belgio.

Qatargate, Panzeri ai domiciliari: ha promesso la sua collaborazione agli inquirenti

Panzeri era in carcere dal 9 dicembre 2022. Era stato arrestato a Bruxelles nell’ambito dell’inchiesta delle autorità belghe sulla presunta corruzione presso il Parlamento europeo, volta a favorire gli interessi del Qatar.

L’ex europarlamentare aveva ammesso le proprie responsabilità, dicendosi disposto a collaborare con la giustizia. A gennaio ha ufficialmente ottenuto lo status di pentito, ottenendo una riduzione della pena. Dovrà scontare altri otto mesi, oltre ai quattro già trascorsi in cella.

In cambio, Panzeri ha promesso la propria totale collaborazione con gli inquirenti, che stanno cercando di andare a fondo della vicenda. Oltre a Panzeri e Kaili, sono coinvolti anche Francesco Giorgi e gli eurodeputati Marc Tarabella e Andrea Cozzolino. Il primo, compagno di Eva Kaili, si trova ai domiciliari, separato da lei. Tarabella, uscito anch’egli oggi dal carcere, è ai domiciliari. Per quanto riguarda Cozzolino, la Corte di appello ha rinviato la decisione sulla sua consegna all’autorità giudiziaria belga al prossimo 2 maggio.