L’argomento riguardante il rapporto che intercorre tra i giovani e i social è un argomento negli ultimi tempi da tutti molto dibattuto. Nella trasmissione Pomeriggio con noi su Cusano Italia Tv condotta da Francesca Romana Macrì e Francesco Acchiardi l’argomento è stato trattato da due punti di vista, uno rappresentato dal Professor Luigi Piceci docente dell’Università Niccolò Cusano nei panni di genitore ed essendo appartenente ad una generazione non nata con i social in mano mentre l’altra punto di vista è stato rappresentato dal molto attivo sui social Andrea Fico Opinionista fisso del programma.

I Giovani fanno i social o i social fanno i giovani?

Al giorno d’oggi le mode e le tendenze corrono velocemente sul web andando anche ad influenzare e talvolta anche a condizionare la realtà dei ragazzi. Alla domanda postagli su una potenziale paura che i ragazzi possano essere influenzati in maniera negativa dai social il Professore Piceci ha risposto ” Si parte a monte con il lavoro, se ne inizia a parlare a tavola e nel quotidiano dell’argomento e piano piano si insegna quella che è la responsabilità. Mio figlio che ha 16 anni ovviamente usa i social ed è parte di questo mondo ma ha scelto di essere in questo mondo con responsabilità “. Conclude inoltre il Professor Piceci che non sempre bisogna demonizzare i social.

I social? Non sempre portatori solo di cattivi esempi

In medio stat virtus, l’uso di qualsiasi piattaforma fatto con moderazione non porta quasi mai a conseguenze gravi. L’Opinionista del programma Andrea Fico nella conversazione interviene sostenendo la tesi del Professor Piceci, volendo anche lui spezzare una lancia a favore dei social ” Dobbiamo dire che a volte i giovani sui social si sentono meno soli, creano delle reti di collegamento confrontandosi con giovani come loro, si fanno anche delle raccolte benefiche, io stesso ho preso parte ad una con la pandemia, Grazie ai social grazie a questo potere”. Molto spesso si demonizza e si condanna ciò che non si conosce e questo è il rischio in cui cadono le generazioni che hanno subito il prepotente incombere del digitale sull’analogico. I social possono portare a soffrire di disturbi quali depressione e dipendenza, per ovviare a questo problema bisognerebbe difatti proporre un’educazione all’uso corretto di questi ultimi.