L’esordio di Sinner è stato breve con soli 42 minuti di gioco: i problemi alla spalla di Diego Schwartzman hanno costretto al ritiro l’avversario dell’azzurro, con il match che è terminato con il punteggio di 6-0 3-1 per il nostro.
Ora a Montecarlo l’altoatesino avrà di fronte Hubert Hurkacz, reduce da due vittorie all’ultimo colpo con Laslo Djere e Jack Drape.
Sinner ha analizzato il prossimo match.
Hubert serve bene, dunque l’obiettivo sarà entrare in ritmo. Come primo match speravo in una partita lottata che mi sarebbe servita proprio per questa ragione, ora vedremo cosa riuscirò a fare avendo giocato così poco. Il servizio, in ogni caso, sarà determinante per determinare da che parte andrà il match. Le traiettorie della mia risposta cambiano sempre, da giocatore a giocatore, ma in generale è questo che devo aggiustare in modo particolare quando arrivo sulla terra. Abbiamo già parlato col mio staff di cosa dovrò fare nel prossimo incontro. E abbiamo parlato appunto di movimenti e traiettorie
Sinner in vista della gara contro Hurkacz: “Mi abituo in fretta”
Nonostante non sia sicuramente la sua superficie favorita, ha sempre performato meglio su erba e cemento, Sinner ha parlato così delle gare su terra battuta.
La mia fortuna è che quando avevo 14-15 anni mi sono allenato tanto sul rosso. Ogni volta, certo, mi ci vogliono un paio di settimane per sentirmi al top, ma mi abituo abbastanza in fretta rispetto a un po’ di tempo fa. In partita però è un po’ diverso rispetto a quanto accade in allenamento, perché gioca una parte importante la tensione del momento. Siamo tornati in campo a colpire un po’ perché non ho toccato tante palle in partita. Ho fatto anche un po’ di palestra, poca roba perché il corpo deve essere al massimo per il prossimo impegno. Dopo un match così rapido la routine cambia, ma in fondo non tantissimo