Portovesme Srl 53 lavoratori in cassa integrazione. Ennesimo incontro con la sottosegretaria del MIMIT Fausta Bergamotto, per cercare una soluzione per la vicenda che riguarda la Portovesme Srl, azienda sarda controllata dalla società Glencore con sede in Svizzera, e tentare di salvare 1450 posti di lavoro. Al momento la posizione dei vertici rimane la stessa, non ci sono le condizioni per mantenere la produzione ai costi attuali, visti gli aumenti dell’energia. Per questo motivo da tempo stanno andando avanti anche le riunioni con il MIMIT, rappresentato dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto per cercare una soluzione che possa salvaguardare i posti di lavoro a rischio. Intanto oggi è stato raggiunto un accordo per la cassa integrazione di alcuni lavoratori dello stabilimento di San Gavino. Saranno 53 al giorno i dipendenti che andranno in cassa integrazione straordinaria, non più 120 di cui invece si parlava inizialmente. L’accordo raggiunto per crisi aziendale è stato firmato tra l’assessora regionale del Lavoro Ada Lai, la Portovesme Srl, le organizzazioni datoriali, sindacali e le Rsu aziendali per i lavoratori a San Gavino Monreale, operativa nella raffinazione del piombo e nella produzione di metalli preziosi.
Portovesme Srl, parte la cassa integrazione a rotazione. Il ministero invita l’azienda a riprendere la produzione
La Portovesme Srl ha ribadito l’intenzione di ricorrere alla massima rotazione possibile garantendo di non superare e non fermare più di 53 lavoratori al giorno. Il periodo di durata è presumibilmente di massimo 12 mesi a partire da domani, 13 aprile. Il pagamento del trattamento di integrazione salariale avverrà mediante anticipazione da parte della Portovesme Srl. L’assessorato del Lavoro, ha spiegato l’assessora che è disponibile a mettere a disposizione progetti di politica attiva per “il lavoro anche per i lavoratori interinali, oltre che a specifiche misure mirate all’orientamento e all’aggiornamento professionale”. A proposito dell’incontro coordinato dalla sottosegretaria del Ministero delle imprese e del Made i Italy tenuto oggi in videoconferenza, con i sindacati i sindaci dei comuni coinvolti e la Regione Sardegna, la stessa sottosegretaria ha fatto sapere che: “Sono mesi che ci occupiamo della vicenda di Portovesme. Non abbiamo mai abbassato il livello di attenzione su questo caso e siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili”. La dottoressa Bergamotto ha poi spinto la Glencore Spa, società controllante della Portovesme Srl, a riavviare gli impianti. “Deve riavviare gli impianti degl stabilimenti che producono zinco e piombo – ha detto la sottosegretaria del MIMIT – noi non abbiamo mai abbassato l’attenzione su questa vicenda e siamo pronti a percorrere tutte le strade possibili”. Il riferimento è al distretto industriale del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano, in Sardegna. L’intenzione deve essere quella di salvaguardare i livelli produttivi e occupazionali, ha anche spiegato.
Portovesme Srl nasce gruppo di lavoro per studiare riconversione industriale
Entro la fine di aprile dovrebbe formarsi un gruppo di lavoro, composto da 12 rappresentanti delle istituzioni locali dalla Glencore e dalle organizzazioni sindacali, per analizzare le possibilità di trovare una soluzione sostenibile e per tentare il progetto di riconversione industriale. Proprio su questo gruppo di lavoro, che dovrebbe operare fino al 30 giungno prossimo, si sono pronunciate negativamente, le segreterie nazionali, regionali e i rappresentanti sindacali dei lavoratori (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) definendolo un “progetto di fattibilità insufficiente a garantire e tutelare produzione e posti di lavoro”. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto la tutela dei circa 1.450 lavoratori interni ed esterni dei siti produttivi di Portovesme e di San Gavino, sollecitando la Glencore a “impegni precisi. Riteniamo che la produzione delle materie prime succitate sia strategica per l’economia nazionale e per questo vada tutelata nel migliore dei modi possibili”. Entro la fine di aprile dovrebbe tenersi un altro incontro sulla vertenza Portovesme srl.