Per chiarire le cause del decesso di Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto a Fossa di Concordia a metà novembre scorso, la Procura di Modena ha deciso di chiedere una nuova perizia. A studiare i resti del corpo della vittima sarà una super consulente, Cristina Cattaneo, recentemente nominata dalla Corte d’Assise per occuparsi del caso di Saman Abbas e che, già in passato, ha avuto a che fare con altri delitti terribili, tra cui quello di Yara Gambirasio e Stefano Cucchi. A riportarlo è il Resto del Carlino.
Omicidio Alice Neri news: incaricata una super consulente per la nuova autopsia
La nuova perizia sui resti del corpo di Alice Neri sarà effettuata a partire dal prossimo 19 aprile e, secondo la Procura di Modena che l’ha richiesta, servirà a chiarire una volta per tutte com’è morta la 32enne, trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto. Delle analisi si occuperà – insieme a un pool composto da medici legali, odontologi forensi, biologi e altri esperti – la super consulente Cristina Cattaneo, professoressa ordinaria di Medicina legale e direttrice del Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense) presso l’Università degli Studi di Milano. Proprio qui sarà trasferito il corpo della giovane mamma.
L’obiettivo degli inquirenti è capire se sulle ossa rinvenute a Fossa di Concordia – sulle quali sarebbe già stata accertata la presenza di fratture da “carbonizzazione” -, ci siano lesioni compatibili con armi da taglio o altri eventi lesivi.
La professoressa Cattaneo svolgerà la perizia insieme a un’altra collaboratrice (Debora Mazzarelli, ndr), per verificare se vi sono tracce di eventuali eventi lesivi sul corpo di Alice. Parliamo di qualsiasi evento lesivo o atto lesivo: è in sostanza un ulteriore approfondimento di carattere medico legale,
ha spiegato il legale che sostiene l’accusa, l’avvocato Cosimo Zaccaria.
L’incarico alla dottoressa Cattaneo è stato dato dal pm e noi non ci siamo opposti. Il quesito è ampio e sembra quasi una nuova autopsia. La professoressa Cattaneo, del Labanof, è il massimo esperto in Italia per l’esame con un microscopio elettronico particolarissimo, utile a vedere e individuare su alcune ossa lunghe se i segni possono essere compatibili con l’utilizzo di qualche strumento: forse più una lama che un corpo contundente, però pare davvero poco probabile. Ancora oggi non sono chiare le cause del decesso della signora Alice Neri,
ha dichirato invece l’avvocato Roberto Ghini, legale di Mohamed Gaaloul, il 29enne di origini tunisine sospettato del delitto. Sui pantaloni che l’imputato avrebbe indossato la sera della scomparsa di Alice Neri e su altri reperti è in corso, proprio in questi giorni, il secondo incidente probatorio. Tra gli oggetti al vaglio degli esperti ci sarebbero anche una sigaretta, la spallina di un reggiseno, un bidone di plastica contenente olio consumato e i resti di un telefonino e di uno smartwatch rinvenuti a poca distanza dal luogo del delitto. Si punta ad acquisire elementi utili al proseguio delle indagini.
L’indiziato principale e il cosiddetto “terzo uomo”
Per l’omicidio della 32enne è stato arrestato Mohamed Gaaloul, catturato in Francia e poi estradato. Nelle ultime settimane, però, sarebbero emersi dei sospetti anche nei confronti di un altro uomo, un collega con cui Alice Neri avrebbe scambiato delle lettere d’amore. Stando a quanto ricostruito finora, l’uomo sarebbe stato avvistato negli stessi luoghi frequentati dalla vittima più volte nel corso del 17 e del 18 novembre, giorni della sua scomparsa. Il 18, in particolare, avrebbe percorso una strada inusuale per recarsi al lavoro, impiegando più tempo del solito. Qualche giorno dopo, presentandosi in magazzino, avrebbe riconsegnato parecchi indumenti da lavare, insospettando l’addetto di turno. Nonostante ciò, l’uomo non risulta indagato.