L’iter per la riforma dell’autonomia differenziata, con l’approvazione del testo in Consiglio dei ministri, è iniziato appena. Ma il Ministro Roberto Calderoli, che ha proprio le deleghe alle Regioni e all’Autonomia, si sta muovendo attraverso la comunicazione e mediante iniziative volte a difendere la bontà del provvedimento ed evidenziarne gli aspetti positivi. Una operazione verità – come la definisce – per smontare i timori di chi rinviene in essa una causa capace di acuire il divario tra Nord e Sud Italia. Oggi, il Ministro, ha illustrato le potenzialità dell’autonomia differenziata presentando la riforma, su invito del presidente Massimiliano Giansanti, al direttivo di Confagricoltura. Le sue parole: “È stato un piacere accettare questo invito, essendo coltivatore diretto di un noccioleto, quando ho tempo libero che me lo consente”.

“L’incontro – aggiunge in una nota il ministro degli Affari regionali – è stato proficuo, cordiale e molto positivo per esporre il nostro ambizioso progetto. Anche in questa sede ho ribadito la buona fede dell’autonomia e l’obiettivo alla base della riforma: permettere a tutti i territori di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, garantendo così a tutta l’Italia di correre unita come un treno ad alta velocità”.

Calderoli in difesa dell’Autonomia: il curioso paragone

Per difendere l’Autonomia, Calderoli cade in una singolare similitudine: “A chi contesta questa visione – osserva ancora l’esponente della Lega – ho posto il caso di un padre con due figli, uno studioso e l’altro meno: la scelta giusta per ridurre il divario tra i due è stimolare il figlio meno studioso ad impegnarsi oppure frenare quello più studioso? Naturalmente la prima, e lo stesso voglio fare con l’autonomia. È una sfida di responsabilità che il Paese può vincere, rilanciando l’Italia da nord a Sud”. Chissà se il paragone scelto non sarà foriero di polemiche e disappunti da parte di personalità del Sud Italia. È proprio lì, infatti, che si annidano i principali oppositori della riforma. Basti pensare al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che sta declinando una vera e propria controcampagna informativa a quella di Roberto Calderoli.

Il Ministro Calderoli, informa sempre una nota del ministero, si è poi intrattenuto con i presidenti delle federazioni regionali ed i componenti della giunta di Confagricoltura per un dibattito nel corso del quale – si legge – sono state poste questioni, perplessità e prospettive future dell’autonomia differenziata. Tutti i presenti, in ogni caso, hanno ringraziato il Ministro per l’attenzione dimostrata. Calderoli, infatti, nell’ambito di un incontro che è durato circa 2 ore e mezzo, ha avuto modo di dipanare diversi dubbi e sciogliere talune perplessità.

L’ok da Confagricoltura


Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha espresso il proprio favore di massima per il progetto dell’autonomia differenziata ed ha posto l’accento sugli effettivi benefici che potranno esserci per il mondo dell’agricoltura. La riforma potrebbe rappresentare un occasione di rilancio per questo comparto e Giansanti, avendo cura di far arrivare i suggerimenti alle orecchie del Ministro presente, lo ha detto chiaramente:

Produrre in Piemonte, ad esempio, non è così diverso da farlo in Lombardia e così via. Il sistema agricolo è interessato a capire quale e se ci sarà un impatto positivo per le nostre imprese e per il sistema-Paese. Le rigidità delle burocrazie centrali e periferiche sono ostacoli per la crescita e lo sviluppo. Vale in agricoltura e vale – ha detto ancora Giansanti, sempre nella nota del ministero – per il nostro Paese, unito nelle sue mille diversità, che vanno valorizzate da politiche attente e dedicate.