Stadio Flaminio Lazio un binomio che non sembra avere possibilità di svilupparsi, almeno secondo quanto dichiarato dall’Assessore allo Sport e Grandi Eventi del Comune di Roma Alessandro Onorato oggi a margine dell’evento sull’Open d’Italia di Golf. Oltre a lui presenti anche il sindaco Gualtieri ed in rappresentanza del governo i ministri Tajani, Santanché ed Abodi che si è soffermato anche sul dossier per gli Europei del 2032 presentato all’Uefa. Il titolare di uno dei settori più caldi per quanto riguarda il territorio della Capitale si è soffermato su due temi di grande attualità: il futuro dell’impianto vicino all’Auditorium Ennio Morricone e il prossimo atteso quarto di finale di Europa League tra Roma e Feyenord con l’attesa invasione dei supporter olandesi.
Stadio Flaminio Lazio, Onorato spiega che il club è scomparso
[bbvideo id=5482401]
Quando viene chiesto ad Alessandro Onorato della situazione dello Stadio Flaminio diventa molto serio, dando una risposta schietta ed esaustiva sull’interesse non concretizzato da parte della Lazio ai microfoni di TAG24: “Io ho il dovere essendo pro tempore dello Stadio Flaminio di essere molto concreto, la Lazio aveva fatto un accesso agli atti a fine settembre noi abbiamo presentato i documenti ma la proposta non è mai arrivata. Ci dispiace perché eravamo pronti a sostenerla in questo processo di investimento perché ci sembrava la soluzione più logica. Stiamo seguendo l’investimento importante della Roma a Pietralata e il Flaminio anche per la posizione di Roma Nord con i tifosi della Lazio ci sembrava la soluzione migliore“.
Il futuro dell’impianto diventa dunque piuttosto complesso da decifrare, anche se lo Stadio Flaminio è entrato nel dossier per gli Europei del 2032 (l’intervista ad Abodi) pertanto una soluzione andrà trovata: “Se nei prossimi giorni non arriverà una proposta ci sono diversi soggetti che stanno chiedendo informazioni, poi se non arriverà nulla di concreto dovremo mettere in campo un progetto di ristrutturazione chiedendo il coinvolgimento del Governo perché è un impianto di grande valenza nazionale. Se non troviamo nessuno è giusto che partecipano, anche perché è stato inserito nel dossier degli Europei del 2032. Nessun ultimatum alla Lazio e Lotito, se vuole investire in un’altra area aspettiamo la sua comunicazione”.
Roma – Feyenord e la situazione dello Stadio di Pietralata
Oggi c’è una riunione importante del gruppo del PD sullo stadio della Roma a Pietralata, ma Onorato non si sbilancia: “Non ho idea, mi limito a fare l’assessore ma sono convinto che il PD sosterrà il progetto presentato dalla giunta Gualtieri e la società calcistica della Roma deve avere la possibilità di investire 528 milioni di euro recuperando un quartiere”, mentre si sbottona di più sul delicato match tra i giallorossi e il Feyenord con l’altissimo rischio scontri “L’abbiamo detto in maniera molto netta e chiara, il Governo deve sostenere quanto il Sindaco Gualtieri ha detto da tempo: i tifosi olandesi non devono venire a Roma. È surreale che Roma non abbia un prefetto, mi auguro poi che le forze dell’ordine sappiano gestire la situazione come avvenuto a Pasqua con oltre 1 milione di turisti. Certo, ci aspettiamo che il governo faccia la sua parte”.
I grandi eventi come mezzo di sviluppo della città
I grandi eventi si stanno dimostrando come viatico fondamentale per il rilancio di Roma Capitale, con il rimpianto del sogno olimpico naufragato con la precedente amministrazione: “Non a caso all’epoca Raggi eravamo in pochi a sostenere che le Olimpiadi si dovessero fare a Roma. Quella rappresenta la lettera scarlatta di quella esperienza politica. È evidente a tutti che l’impiantistica sportiva della Capitale è legata alle Olimpiadi del 1960, ai Mondiali del 1990 e per ultimi ai Mondiali e agli Europei di nuoto. Oggi la maggioranza dei romani la pensa diversamente rispetto ai tempi della Raggi. Oltre a permetterci di recuperare a livello dell’impiantistica con gli investimenti i grandi eventi servono a sviluppare anche i collegamenti sul territorio. Pensate anche al Giubileo che avrà un ritorno anche laico tirando a lucido la città”.