Nuova svolta nel caso di Alberto Genovese: fra una settimana potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Il re delle start up, ricordiamo, era stata condannato in via definitiva a 8 anni e 4 mesi per violenza sessuale, anche di gruppo, e lesioni su due giovani ospiti delle feste organizzate presso le sue abitazioni, tra cui la famosa “terrazza sentimento” di Milano.
Alberto Genovese chiede affidamento ai servizi sociali
Se i giudici dovessero acconsentire a questa richiesta, in parole povere, Alberto Genovese potrebbe uscire dal carcere. L’ex imprenditore, lo scorso 3 febbraio, aveva ottenuto grazie al rito abbreviato lo sconto di un terzo della pena finale.
Questo perché Genovese non aveva fatto ricorso in appello, manovra che gli ha permesso di beneficiare di un ulteriore sconto di pena, previsto dalla riforma Cartabia, che concede la riduzione di un sesto della pena a chi rinuncia a fare appello dopo essere condannato con il rito abbreviato.
Quindi, tra il “pre sofferto”, sconto Cartabia e abbuoni per buona condotta, la pena “residua” di genovese è pari a quasi 4 anni. Però per ottenere l’affidamento ai servizi sociali è necessario che “i condannati per violenza sessuale siano sottoposti in carcere per almeno un anno ad una «osservazione e trattamento» di esperti come psicologi e criminologi”.
Ora non resta che attendere l’esito della richiesta per capire se il percorso terapeutico che Genovese ha sostenuto fino ad ora sia idoneo alla concessione dell’affidamento ai servizi sociali.
La condanna dell’ex imprenditore
Alberto Genovese è stato condannato per violenze sessuali ai ai danni di una 18enne e di una 23 enne. Nel primo caso, il reato è stato commesso nel suo attico di lusso ‘Terrazza sentimento’, a due passi dal Duomo. L’altra ragazza è stata invece molestata Ibiza.
In entrambi i casi avrebbe reso incoscienti le vittime con mix di cocaina, ketamina e mdma.