L’opinione pubblica si divide sul destino dell’orsa Jj4 trentina, ritenuta responsabile dell’aggressione mortale nei confronti di Andrea Papi, il runner di 26 anni morto mercoledì 5 aprile 2023 nei boschi sopra l’abitato di Caldes in Val di Sole. C’è chi chiede che venga salvata e chi invece vorrebbe che si intervenisse in maniera drastica e porta alla luce il problema della fauna selvatica nelle zone di montagna. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato l’ordinanza per l’abbattimento dell’esemplare.
Orsa Jj4 trentina la Lav vuole salvarla
La Lega Anti Vivisezione (Lav Italia) si è proposta di portare in salvo l’orsa Jj4: informa di aver trovato un luogo sicuro dove portare l’animale ed evitarle così l’uccisione. Si tratta di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere immediatamente l’orsa. La Lav ha ufficializzato formalmente la proposta con una lettera inviata al presidente della Provincia Autonoma di Trento, Fugatti e al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Nella missiva l’associazione chiede di sospendere con urgenza l’ordine di ucciderla e mettendosi a disposizione immediatamente per le operazioni di trasferimento del plantigrado.
Orsa Jj4, animalisti: “No abbattimenti o deportazioni”
“Alla famiglia di Andrea Papi, di cui oggi si celebrano i funerali, va tutta la nostra solidarietà, che non può lenire un dolore immenso. Ma diciamo no a vendette e rappresaglie contro gli animali, no ad abbattimenti e deportazioni degli orsi decise sull’ondata emotiva di una terribile tragedia e nel clima surriscaldato della campagna elettorale per le provinciali”.
Così si esprime, in una nota, la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, che raggruppa – oltre alle fondatrici Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa – circa 80 organizzazioni italiane di protezione animale.
“La caccia grossa agli orsi avviata in Trentino dal presidente Fugatti sa di vendetta e rappresaglia, concetti inapplicabili agli animali, perché mette sullo stesso piano, condannandoli tutti a morte, l’orsa JJ4 che ha ucciso Papi (e nel 2020 ha difeso i suoi cuccioli in un “incontro ravvicinato” con padre e figlio sul monte Peller: forse una situazione simile ha provocato la morte dello sfortunato runner) e individui che hanno dato problemi di minore gravità. Ci chiediamo, inoltre, di quanto aumenterà la sicurezza dopo l’eliminazione fisica degli orsi condannati. E’ assurdo pensare di risolvere il problema della convivenza con gli orsi ammazzando gli animali, peraltro protetti dalla legge e da accordi internazionali. E se anche si volesse trasferirne una cinquantina, operazione a dir poco impegnativa, dove trasferirli?”.
La note della Federazione continua così:
“Troppo comodo scaricare sui plantigradi due decenni di errori e di inadempienze della Provincia di Trento. Occorre invece voltar pagina, sottrarre la gestione degli orsi alla politica per riconsegnarla agli esperti, ispirarsi all’esperienza positiva del parco d’Abruzzo e di altri territori all’estero. Non solo, sono mancate campagne informative per popolazione e per turisti, cartellonistica, limitazioni dell’accesso ai boschi dov’è maggiore la probabilità di incontrare gli orsi, corridoi faunistici per favorirne la dispersione su un territorio più ampio, ma nel 2018 la Provincia ha rifiutato un piano del ministero dell’Ambiente, finanziato con fondi statali, per il radiocollaraggio e il monitoraggio degli orsi in tempo quasi reale. Come dire che l’unico orso accettabile è quello morto”.
Oipa: “Serve soluzione alternativa ad abbattimento”
Anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) si unisce al coro di tutti coloro che chiedono di non catturare e abbattere l’orsa all’abbattimento, si trovi una soluzione alternativa per un esemplare “che forse voleva solo difendere i suoi cuccioli”
“I piccoli di orso rimangono accanto alla mamma da uno a due anni, quindi non si può escludere che JJ4 sia andata all’attacco sulla base del suo istinto di madre. Se il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ogni volta che si è verificato un incidente a carico di escursionisti non fosse ricorso a ordinanze ispirate all’occhio per occhio, dente per dente, ma avesse regolamentato l’accesso nelle aree a rischio e attuato idonei protocolli, probabilmente quel che è accaduto al runner non si sarebbe verificato”.
si legge in un comunicato.
Fugatti agli animalisti: “Fatevi avanti”
Alle associazione animaliste risponde il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti:
“Mi rivolgo a tutti animalisti che in questi giorni vogliono salvare gli orsi, che offrono un luogo per ospitarli, state sereni, ne abbiamo 70 da spostare. M49 per chi lo volesse è al Casteller. A tutti i benefattori della gestione degli orsi, si facciano avanti”.
ha detto Fugatti al termine della conferenza stampa nel corso della quale è stato fatto il punto sulle attività che porteranno alla cattura degli orsi considerati problematici. Il Governatore spiega che sulle montagne trentine 110 plantigradi e la Provincia Autonoma, a seguito della tragedia di Caldes, vuole almeno dimezzare il numero:
“Tutti noi stiamo assistendo a conversazioni da salotto, da ztl cittadine, sui talk show nazionali, che mettono in discussione la competenza e serietà del nostro corpo forestale”,