Dik Dik componenti. Lo storico gruppo musicale è stato fondato a Milano nel 1965. Il nome del gruppo è cambiato diverse volte nel corso degli anni fino ad arrivare a questo curioso ed unico nome.
Si tratta del nome di un’antilope africana, trovato da Pietruccio Montalbetti per caso, guardando un dizionario Inglese – Italiano.
Dik Dik componenti ed età
Negli anni la composizione del gruppo è cambiato con l’entrata e l’uscita di diverse figure. Gli ex componenti dei Dik Dik sono:
- Erminio Salvaderi (detto Pepe) – chitarra ritmica, tastiera, seconda voce (dal 1965 al 2020, morto il 18 dicembre 2020)
- Dante Roberto Facini (detto Roby) – voce, chitarra solista (dal 1977 al 1982)
- Rosario Brancati – voce, chitarra ritmica (dal 1978 al 1982)
- Sergio Panno – batteria (dal 1965 al 1974)
- Nunzio Favia (detto Cucciolo) – batteria (dal 1974 al 1982)
- Mario Totaro – tastiera, flauto (dal 1965 al 1974)
- Roberto Carlotto (detto Hunka Munka) – tastiera (dal 1974 al 1977)
- Joe Vescovi – tastiera (dal 1978 al 1980, dal 1988 al 1990, nel 2007).
Biografia
I Dik Dik sono un gruppo musicale italiano nato a Milano nel 1965. Prima della firma del primo contratto discografico con la Dischi Ricordi, la band aveva cambiato due nomi: prima Dreamers, poi Squali e infine il definitivo Dik Dik.
Nel 1965 esce il primo singolo dei Dik Dik “1-2-3 Se rimani con me”, una reinterpretazione dell’omonimo pezzo di Len Barry. La facciata B del disco è stata scritta da Lucio Battisti, quando questi era ancora poco conosciuto prima dell’incontro con il paroliere Mogol. Quest’ultimo l’anno successivo fa ascoltare a Montalbetti una canzone appena uscita negli Stati Uniti d’America: “California Dreamin’” dei The mamas & the papas. Il brano affascina Montalbetti, che convince Mogol a scrivere un testo in italiano. Pubblicata in Italia con il titolo “Sognando la California”la canzone riscuote un successo sbalorditivo.
La canzone più famosa del gruppo è “Senza Luce”. Nel 1969 il gruppo presenta la canzone “Zucchero” al Festival di Sanremo, facendo coppia con Rita Pavone. L’anno dopo tornano al Festival con “Io mi fermo qui”.
Altro successo del 1970 è L’isola di Wight (cover di Wight Is Wight del cantautore francese Michel Delpech); poi Vendo casa (1971, ancora di Mogol e Battisti, che partecipa alla registrazione), Viaggio di un poeta (1972), di nuovo prima nella Hit Parade, Storia di periferia (1973), Help me (1974).
Nel 1972 i Dik Dik danno alle stampe il primo album originale, dal titolo Suite per una donna assolutamente relativa. Il lavoro, composto da Mario Totaro con i testi di Herbert Pagani, è un esperimento di rock progressivo. Il pubblico, che si aspettava brani di pop melodico, non gradisce il cambiamento di rotta e l’album costituirà per il gruppo il più grande insuccesso di vendite. Seguirà una carriera di alti e bassi con diversi successi.