L’attore Leo Gullotta ha raccontato il matrimonio con il compagno Fabio Grossi e ha parlato di diritti civili durante un’intervista a “La Repubblica”. Poi, ha manifestato il suo pensiero sul Governo Meloni e su Elly Schlein. Ecco cosa ha detto.
Leo Gullotta, il matrimonio con Fabio Grossi a 70 anni
Leo Gullotta fece coming out diversi anni fa, quando, nel 1995 un giornalista gli chiese il suo orientamento sessuale durante la conferenza stampa del film “Uomini, uomini, uomini”. In diverse occasioni, Leo Gullotta ha ricordato quell’episodio raccontando:
Il giornalista mi chiese se ero anch’io un omosessuale. Serenamente ho detto: ‘Sì, perché?’. Pagine strapiene, allora non c’era il coming out. Fino ai 25 anni ho vissuto la mia vita da eterosessuale, ho avuto le mie storie. Dico sempre: mi piaceva il cioccolato, poi ho scelto la crema.
Gullotta, inoltre, rivelò che qualche anno dopo nel 2012, a causa della sua omosessualità fu costretto a rinunciare al ruolo di “Don Pino Puglisi”. Ecco le sue parole:
Un funzionario Rai di allora, essendo don Pino Puglisi in dirittura di beatificazione, si preoccupò che il Vaticano non volesse un omosessuale. La pochezza di pensiero porta a questo. Non ho fatto drammi.
Per 43 anni l’attore è stato sentimentalmente legato al compagno Fabio Grossi, e, appena è stato possibile, la coppia ha proceduto con l’unione civile. Leo Gullotta ha annunciato il matrimonio con il compagno nel 2019 e oggi, ai microfoni di “La Repubblica” ha raccontato:
Ho vissuto la mia omosessualità con naturalezza. Come è venuta fuori la possibilità delle unioni civili l’ho colta subito. Ma la strada per i diritti è lunga. Stavo con Fabio da 43 anni. Ci sono voluti trent’anni per la legge sulle unioni civili, che è un fatto di civiltà. È un diritto e l’ho preso. Vivo meravigliosamente bene con Fabio, con grande rispetto.
Leo Gullotta sul Governo Meloni: “È offensivo”
Durante la lunga intervista a “La Repubblica”, Leo Gullotta ha espresso il suo pensiero sul Governo Meloni e su Elly Schlein. L’attore ha criticato la posizione dell’attuale governo sui diritti civili, dicendo:
Tiziano Ferro dice che non sono pieni diritti? Ha ragione. A tutt’oggi con questo governo è offensivo quello che accade dal punto di vista civile e umano. Addirittura, sposano la linea di Orban, apprezzando di più la vita non concessa all’omosessualità, con la scusa delle mamme che fanno i figli all’estero, raccontando storie incredibili e negando i diritti a bambini che esistono. Dove sta l’umanità di queste persone? Sono parole spudorate.
Su Elly Schlein, invece, Leo Gullotta ha espresso piena fiducia, dichiarando:
Aprirà porte e finestre, ora lo deve fare. Appare, ed è, una persona serena, sicura di poter guidare il Pd. Se abbiamo questo governo, è anche colpa della sinistra che gli ha preparato tutto su un piatto d’oro. Un governo che si era concentrato sui rave, non ci saranno cose più importanti in questo Paese? Armi di distrazione di massa. Ma poi discorsi imbarazzanti, Dante uomo di destra. Non c’è altro da aggiungere.
La carriera tra cinema, tv e teatro
Leo Gullotta ha parlato anche della sua lunga carriera. L’attore, infatti, ha lavorato al cinema, in tv e a teatro, riscuotendo enorme successo e ottenendo una popolarità straordinaria.
Ricordando il suo passato artistico, che oggi racconta nel libro “La serietà del comico”, Leo Gullotta ha raccontato come iniziò la professione di attore, rivelando:
Nel 1955 a Catania, città di provincia, ultimo di sei figli, papà pasticciere, ero un bambino curioso, nato in un quartiere popolare. Giravo, vedevo, domandavo. La curiosità mi è rimasta anche da grande. Mi sono ritrovato nei corridoi del C.U.T, il Centro universitario teatrale, che non c’è più. In fila c’erano ragazzi grandi. Non avevo preparato niente, mi hanno dato una pagina di Adelchi del Manzoni. Per me la curiosità era finita e invece, fui ammesso tra i dodici universitari a frequentare questi due mesi di scuola di teatro.
Dopo quell’esperienza formativa, Leo Gullotta ha iniziato a lavorare in teatro e al cinema, dove ha collaborato con Turi Ferro, Salvo Randone, Franco Enriquez e ha conosciuto Giuseppe Fava e Sciascia.
Il 77enne, poi, ha parlato anche degli anni al Bagaglino, ricordando Silvio Berlusconi portava dei doni agli attori e alle ballerine:
Durante le prove, Berlusconi portava dei cadeau o faceva consegnare i regali: farfalle gioiello per le donne, per noi maschietti orologi. Io educatamente salutavo, gli altri tutti prostrati, gioiosi. Me ne stavo in camerino e quando veniva il segretario, dicevo sempre: ‘Ringrazio, ma l’ho già avuto’. Se ho mai accettato il dono? No. Una piccola scelta di libertà personale, senza suonare i tamburi. La lezione che mi aveva insegnato mio padre: ‘Mantieni la libertà del pensiero, quando lo abbandoni sarai sempre complice di qualcosa’.