Proseguono i botta e risposta a distanza per quanto riguarda la guerra in Ucraina, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che commenta un video diventato virale sui social network. Nelle immagini si vede chiaramente la decapitazione di un militare ucraino, reso prigioniero di guerra dall’esercito russo. Zelensky, senza mezzi termini, ha usato una frase per introdurre la questione: “Il mondo non può ignorare la facilità con cui “queste bestie” uccidono”.

Sempre Zelensky, nel corso del messaggio, ha fatto il parallelismo con il passato, in particolare per quanto avvenuto a Bucha e per le stragi dei russi perpetrate ai danni della popolazione ucraina, in particolare a Kherson e a Zaporizhzhia. Non a caso secondo il leader di Kiev questo non si tratterebbe di un episodio isolato, bensì soltanto la punta dell’iceberg. Sempre per Zelensky l’unico modo per far pagare i responsabile di tali crimini sarebbe la vittoria militare dell’Ucraina.

“Questo non è un incidente. Questo non è un episodio. È successo prima. È successo a Buch. Migliaia di volte. Tutti devono reagire. Ogni leader. Non aspettarti che venga dimenticato, quel tempo passerà”, ha detto Zelensky. Alla luce di quanto avvenuto lo stesso presidente ha sottolineato che l’Ucraina non dimenticherà nulla e perdonerà gli assassini. Per quanto riguarda l’avanzare del conflitto russo ucraino questo episodio non fa altre che acuire tensioni già presenti da tempo.

Ucraina, Zelensky: “Responsabilità legale sarà di tutto”

Lo stesso Zelensky, come risposta ai contenuti diventati virali, ha parlato di responsabilità e di prese di posizione verso questi episodi sempre più frquenti: “La responsabilità legale sarà di tutto. Abbiamo bisogno della sconfitta del terrore. Nessuno capirà se i leader non reagiranno. Dobbiamo agire ora! E noi in Ucraina dovremmo concentrarci il più possibile sul fronte. Aiutare il più possibile. Vincere è l’obiettivo principale. L’Ucraina ha la forza per vincere. La sconfitta dell’occupante, condanne agli assassini, un tribunale per lo stato malvagio”, ha sottolineato.

Il caso del video ha origine da ieri sera, quando proprio sui social è apparso un video che mostra soldati russi che tagliano la testa di un soldato ucraino con un coltello. In base alle immagini sembrerebbe che il soldato ucraino fosse ancora in vita proprio nel momento in cui gli occupanti hanno iniziato a decapitarlo. La replica è arrivata non solo da Zelensky, ma anche dal capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina Andriy Yermak. Lo stesso Yermak ha affermato che “ci sarà una risposta e responsabilità per tutto”.

Kuleba: “Terroristi devono essere espulsi”

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba paragona la Russia allo Stato islamico dopo il video della decapitazione di soldati ucraini prigionieri. “Sta circolando online un orribile video delle truppe russe che decapitano un prigioniero di guerra ucraino. È assurdo che la Russia, che è peggio dello Stato islamico, presieda il Consiglio di sicurezza dell’Onu”, ha denunciato, riferendosi alla presidenza di turno assunta da Mosca questo mese. I terroristi russi devono essere espulsi dall’Ucraina e dalle Nazioni Unite ed essere ritenuti responsabili dei loro crimini”, ha aggiunto Kuleba.

Davanti a queste dichiarazioni anche la Russia interviene attraverso il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, che ha parlato del possibile avvio delle indagini per accertarsi in merito ai responsabili. “Se il video con “immagini orribili” della decapitazione di un soldato ucraino da parte di militari russi fosse vero, “potrebbe esserci un’indagine. Dobbiamo verificare le immagini”, dice Peskov. Anche l’Onu, sul tema, esprime tutta la sua indignazione per le immagini che stanno circolando in questi minuti: “L’Onu “inorridisce” per il video della decapitazione di un prigioniero ucraino da parte di soldati russi che circola in rete”.

Nel frattempo, per quanto riguarda la questione indagini, arriva la notizia che il ministero degli Esteri dell’Ucraina si è appellato all’ufficio del procuratore della Corte penale internazionale. L’obiettivo è quello di prestare rilievo all’esecuzione del prigioniero decapitato dall’esercito russo nell’ambito delle indagini sui crimini di guerra e contro l’umanità. “L’esercito della Federazione russa continua a commettere terribili crimini di guerra in Ucraina – sottolinea il ministero -. L’11 aprile un video mostra soldati russi che giustiziano un prigioniero ucraino. In posa per la telecamera, i carnefici russi prendono la vita di una persona con particolare cinismo”.