La Chiesa contro L’Esorcista del Papa, il film con Russell Crowe nei panni di padre Gabriele Amorth, esorcista che ha operato per trent’anni all’interno degli ambienti vaticani.
La Chiesa contro L’Esorcista del Papa con Russell Crowe: “Inattendibile su un tema così delicato e rilevante”
La Chiesa e il Vaticano passano all’attacco contro L’Esorcista del Papa, film interpretato da Russell Crowe nel ruolo di padre Gabriele Amorth, esorcista per molti anni in attività presso la Santa Sede. Un comunicato dell’Associazione Internazionale Esorcisti, fondata nel 1994 dallo stesso padre Amorth e da padre René Chenesseau, e riconosciuta nel 2014 come Associazione Privata di Fedeli, commenta il trailer della pellicola, indicandone le molte criticità e riservando a un’eventuale nuova nota un giudizio più approfondito sul film nel suo insieme.
Gli appunti rivolti al film diretto da Julius Avery sono molteplici, a partire dalla decisione di affidare il ruolo di Don Amorth a Crowe, testimonianza di un adattamento considerato fin troppo libero dalle memorie del sacerdote.
“Il noto attore di Hollywood non ricorda affatto nell’aspetto, ma soprattutto nei modi, il profilo umano e sacerdotale di Don Amorth, dalle cui memorie (Un esorcista racconta e Nuovi racconti di un esorcista) – precisa la produzione – è liberamente tratto il film. Fin troppo liberamente, ci verrebbe da osservare”.
Ma ciò che più sembra aver infastidito i membri dell’associazione è la rappresentazione ‘ambigua’ dell’istituzione ecclesiastica, tipica di certa produzione cinematografica recente – viene citato, a titolo di esempio, Il Codice Da Vinci di Ron Howard, basato sull’omonimo romanzo di Dan Brown. Una visione, incarnata da un papa “poco credibile” interpretato da Franco Nero, che finirebbe col mettere in dubbio, agli occhi dello spettatore, chi sia il vero nemico tra il demonio e il Vaticano.
“Gli ambienti vaticani, dipinti con la solita collaudata gamma di tinte chiaroscurali, danno al film un effetto ‘alla Codice da Vinci‘, per insinuare nel pubblico il solito dubbio: chi è il vero nemico? Il diavolo o il “potere” ecclesiastico?”
Infine, viene contestata dall’AIE la scelta del genere horror per raccontare la vicenda, che confermerebbe “l’inattendibilità [del film] su un tema così delicato e rilevante”. L’horror, infatti, in nome dello spettacolo, esaspera l’esperienza del rituale esorcistico, attraverso effetti speciali che falsificano “ciò che veramente si vive e si sperimenta durante l’esorcismo” e questo viene giudicato “offensivo nei riguardi dello stato di sofferenza in cui versano quanti sono vittime di un’azione straordinaria del demonio”.
“Il risultato finale è di infondere la convinzione che l’esorcismo sia un fenomeno abnorme, mostruoso e pauroso, il cui unico protagonista è il demonio, le cui reazioni violente si possono fronteggiare con grande difficoltà; il che è l’esatto contrario di ciò che si verifica nel contesto dell’esorcismo celebrato nella Chiesa Cattolica in obbedienza alle direttive da essa impartite”.
L’Esorcista del Papa, l’uscita del film e le recensioni della critica
Ricordiamo nuovamente che le considerazioni dell’Associazione Internazionale Esorcisti riguardano esclusivamente il trailer del film con Russell Crowe. La stessa AIE riconosce quanto esse siano preliminari e rimandano a un’eventuale nuova nota le valutazioni sull’opera nel suo insieme, appena l’associazione potrà visionarla.
L’Esorcista del Papa sarà nelle sale cinematografiche italiani a partire dal 13 aprile 2023 e, a quel punto, anche il pubblico potrà valutare l’operato di Avery e di Crowe che, tra l’altro, ha recentemente affermato di aver avuto “un’esperienza paranormale” sul set del film.
Il film è, invece, già uscito negli Stati Uniti e, a giudicare dal punteggio su Rotten Tomatoes, aggregatore delle recensioni internazionali, la pellicola sembra aver guadagnato un giudizio sopra la sufficienza da parte della stampa specializzata. Vedremo, ora, come sarà accolto al suo arrivo in Italia.
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