Ultimi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina, dove si è giunti al giorno 413 del conflitto: dubbi da parte degli Stati Uniti sulla controffensiva di primavera promessa da Kiev. Dai documenti dell’intelligence americana, trapelati e pubblicati dal Washington Post, emerge come gli Usa non credano che l’Ucraina possa riuscire a sulla sua capacità di riconquistare il territorio occupato dai russi. Scarsa fiducia anche per quanto riguarda le capacità di Kiev di continuare a difendersi dagli attacchi.

Secondo il Pentagono, le truppe ucraine potrebbero non riuscire ad accumulare armi e soldati sufficienti per l’annunciata controffensiva. La “carenza nell’addestramento e nelle forniture di munizioni” che contraddistingue l’armata ucraina rischia dunque di mettere “a dura prova i progressi”, con ripercussioni sul “numero delle vittime”.

Era proprio incentrato sulla controffensiva primaverile dell’Ucraina il recente colloquio tra il Segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba. I due politici hanno discusso “dei preparativi in corso per la controffensiva, comprese le promesse di assistenza alla sicurezza da parte di alleati e partner”. Lo ha comunicato il dipartimento di Stato americano.

Blinken ha confermato come il successo dell’Ucraina sia “vitale per la pace e la sicurezza in Europa”. Il Segretario di Stato “ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti a stare con l’Ucraina per tutto il tempo necessario”.

Guerra in Ucraina, le parole del primo ministro di Kiev su una possibile controffensiva in estate

A proposito di una possibile controffensiva, il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha frenato sull’ipotesi, ribadendo come Kiev debba prima essere “pronta al 100%”. Secondo la sua ipotesi, il contrattacco potrebbe arrivare in estate. Lo ha ipotizzato durante un’intervista a The Hill, sottolineando la necessità di ulteriore assistenza.

Per essere pronti a una controffensiva, abbiamo bisogno di più artiglieria e munizioni. Abbiamo bisogno di più missili a medio e lungo raggio, di carri armati e di jet da combattimento.

Nel frattempo, uno dei fronti in cui la difesa ucraina resiste più strenuamente si conferma quello di Bakhmut. Secondo il capo filorusso dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, tutti gli edifici amministrativi della città sarebbero sotto il controllo russo. Lo rivela l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Sempre secondo la stessa agenzia, le forze ucraine rimangono in possesso della parte occidentale della città. Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo mercenario privato russo Wagner, aveva annunciato in un video che gli alleati di Mosca controllano oltre l’80% di Bakhmut, “compreso l’intero centro amministrativo”. Un’ipotesi smentita dal portavoce delle forze armate ucraine, Serghei Cherevatyi.

La Russia lancia un test missilistico in Kazakhistan: obiettivo “provare attrezzature avanzate di combattimento”

Un missile balistico intercontinentale avanzato è partito dalla Russia in direzione Kazakhistan. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca, sottolineando come il missile sia stato lanciato dal sito di Kapustin Yar, nella regione dell’Astrakan. Ha terminato la sua corsa contro un bersaglio sul terreno di addestramento di Sary Shagan, in Kazakhistan.

L’obiettivo era “provare attrezzature avanzate di combattimento”: il test, fanno sapere dal ministero, si è concluso con successo. Soltanto poche settimane fa, la Russia aveva annunciato la sospensione della sua adesione al trattato di disarmo nucleare con gli Usa.

Un lancio che, come precisato dal ministero, “ha permesso di confermare l’esattezza della concezione dei circuiti e delle soluzioni tecniche utilizzati nello sviluppo di nuovi sistemi di missili strategici”.