Avrebbe ucciso la moglie con un cocktail letale di due farmaci psicotropi. Questa l’accusa che ha portato all’arresto di un noto medico di Bologna per la morte della moglie, avvenuta il 31 ottobre 2021. L’uomo- un 64enne molto noto in città per la sua professione- si dichiara innocente e durante l’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti. L’accusa è pesantissima: omicidio aggravato, peculato e detenzione illecita di farmaci psicotropi.
Uccisa da un cocktail di farmaci: era già stata drogata in passato
I fatti risalgono al 31 dicembre 2021, quando la 62enne ginecologa ostetrica, anche lei di Bologna, ha un malore nella sua abitazione. Il marito chiama i soccorsi dicendo di averla trovata al letto priva di sensi, ma all’arrivo del 118 viene attribuito il decesso per cause naturali. Ora, a un anno e mezzo di distanza, il giallo su quella morte potrebbe essere svelato: i magistrati sostengono infatti che si tratti di omicidio volontario aggravato. Le analisi tossicologiche sul corpo della donna avrebbero rivelato tracce massicce di sostanze psicotrope: in particolare una benzodiazepina e un anestetico ospedaliero. Tutti facilemente reperibili per un medico. Dalle indagini sarebbe poi emerso che non era la prima volta che la donna veniva drogata, già in passaro avrebbe sofferto di malesseri e narcolessia ingiustificata, se non con l’assunzione di sostanze a sua insaputa.
Le droghe sarebbero state rubate dall’ospedale
Secondo l’accusa, sarebbe stato il marito a somministrarle queste sostanze, che sarebbero state sottratte dalla struttura in cui lavorava. Da qui l’accusa di peculato, che si aggiunge a quella di omicidio e detenzione illecita di farmaci. Non è però chiaro cosa abbia spinto il medico ad agire. L’uomo accusato si trova ora nel penitenziario di Dezze, in seguito all’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere. Ha sempre negato di aver ucciso la moglie, ma durante l’interrogatorio di garanzia ha scelto di non rispondere alle domande dei magistrati. Ora i suoi legali, Gianluigi Lebro e Cesarina Mitaritonna, hanno annunciato di aver fatto ricorso al Tribunale del Riesame, impugnando in questo modo l’ordinanza di custodia, cautelare e sono in attesa della fissazione dell’udienza in cui il giudice dovrà decidere nuovamente sull’arresto.