Stanislav Lobotka è la mente e i muscoli del Napoli di Luciano Spalletti che sta vincendo il terzo scudetto del club campano e in piena corsa Champions League con il doppio confronto contro il Milan nei quarti di finale. Lo slovacco ha patito l’arrivo dal Celta Vigo fino ad essere messo in discussione il suo acquisto per circa venti milioni. Ha impiegato tempo ma ora si è preso il Napoli sulle spalle diventando un perno imprescindibile per la formazione azzurra e ha creato un legame speciale con Spalletti che lo sta trasformando in un centrocampista completo e di caratura internazionale.

Lobotka e il Napoli, accoppiata vincente

Lobotka ha completato il 94,1% dei suoi passaggi in Serie A in questa stagione, la più alta percentuale di qualsiasi centrocampista nei primi cinque campionati europei e terzo assoluto dietro solo ai difensori del Paris Saint-Germain Marquinhos (95,0%) e Sergio Ramos (94,6%). Un dato che fa capire la sua centralità nel progetto Napoli: “La cosa più importante è la fiducia, quando senti che l’allenatore si fida di te. Quando qualcosa va storto, Spalletti ti aiuta sempre. Quando sento la fiducia posso mostrare la mia qualità“. Un impegno riconosciuto dai tifosi che li ha conquistati a suon di prestazioni: “Sono speciali. Amano davvero il calcio in città. Morirò in campo solo per far felici questi fan. Inoltre, ovunque andiamo sentiamo ancora l’importanza che ha avuto Maradona ed ha ancora per questa città. Sarà felice di questa stagione che stiamo facendo”.

Eppure, la stagione non era cominciata sotto i migliori auspici, in estate tanti big avevano lasciato Napoli. Nomi del calibro di Mertens, Koulibaly e Insigne che hanno scritto pagine di storia importanti ma al tempo stesso portavano il peso di raggiungere sempre obiettivi importanti. Proprio la loro partenza sembra aver fatto ritrovare serenità: “Tutti hanno detto che sarebbe stata una stagione difficile. E questo per noi è stata come la libertà. Potevamo rilassarci perché non avevamo nulla da perdere e potevamo fare quello che volevamo“. Al posto di Capitan Insigne è arrivato un giovanotto dalla Georgia dal nome impronunciabile: “Non lo conoscevo e come me molti altri, perché penso che non molte persone vedano il campionato russo o il georgiano. Ora penso che sia una delle tre, quattro migliori ali del mondo. Quando gli dai lo spazio per giocare uno contro uno non hai la possibilità di prenderlo“.

Se Kvaratskhelia è la novità sorprendente di questa stagione, viaggia verso la consacrazione Victor Osimhen. Il nigeriano sta trascinando il Napoli insieme al georgiano ed è finito sul taccuino di diverse squadre europee. L’estate scorsa era stato accostato al Manchester United, ora sembra essere il Bayern Monaco in pole position per riportarlo in Germania. “Per me è tra i primi quattro attaccanti al mondo con Benzema, Haaland e Lewandowski. Anche se siamo pressati possiamo semplicemente calciare una palla lunga e Osimhen la prende“. Parole al miele che non nascondono la consapevolezza che la qualcuno possa partire in estate dopo una stagione simile. “Ad essere onesti sarà difficile perché ci sono molti giocatori e ci sono alcune squadre per cui tutti sognano di giocare. Sappiamo che contano molto i soldi. Quindi se qualcuno viene e dice: ‘Ok, per Osimhen 120 milioni’ è difficile dire no”.

Ci sta tempo per pensare al mercato e al futuro, il presente vede l’impegno di San Siro contro il Milan per l’andata dei quarti di finale di Champions League dove mancherà proprio l’attaccante nigeriano: “Vogliamo giocare in avanti per conquistare la metà campo avversaria per segnare e per dimostrare che vogliamo vincere la partita. E non importa contro chi giochiamo” ha concluso Stanislav Lobotka.