Sono sempre di più i casi di monumenti imbrattati in nome della causa ambientalista. Solo di recente è avvenuto prima a Firenze, con della vernice sparata su Palazzo Vecchio, poi a Roma dove del liquido nero è stato immesso nella fontana della Barcaccia. La politica s’è mossa per porre fine a questa tendenza. Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sempre avuto parole molto nette nei confronti di questi protestanti. Una posizione politica chiara che ha trovato prosecuzione in un atto concreto.

Monumenti imbrattati: c’è il ddl

Gennaro Sangiuliano, infatti, ha presentato al Consiglio dei ministri odierno un disegno di legge recante “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”. All’interno della bozza si parla di multe fino a 60mila euro per chi imbratta o vandalizza monumenti. Come riportato dall’AGI, nella bozza si legge quanto segue:

Ferme le sanzioni penali applicabili, chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 20.000 a euro 60.000.

E ancora:

Chi deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina i beni culturali a un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 40.000.

Il verbale contenente l’accertamento e la contestazione delle violazioni deve essere notificato al responsabile entro 120 giorni dal giorno in cui il fatto è stato commesso ed i proventi della sanzione, scrive l’AGI, verranno devoluti al Ministero della cultura. Queste risorse verranno destinate prioritariamente per il ripristino dei beni imbrattati o danneggiati.

Applausi dalla maggioranza

I partiti della maggioranza di governo applaudono al provvedimento. Matteo Salvini, com’è solito fare, addirittura si intesta l’idea commentando: “Super multe per vandali e imbrattatori: una proposta di legge che la Lega aveva depositato a novembre. Siete d’accordo?”. Bene anche secondo Fratelli d’Italia che – leggiamo sull’AGI – commenta con la voce del deputato Federico Mollicone:

Bene ha fatto il ministro Sangiuliano a emanare il disegno di legge sulle sanzioni in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici, oltre a rischiare di rovinare il bene culturale, recano danni economici a tutta la cittadinanza. Come già ribadito più volte dopo gli imbrattamenti del Senato e della Fontana della Barcaccia a Piazza di Spagna, la ripulitura deve essere ripagata dagli ecovandali. L’incremento delle sanzioni amministrative è la risposta giusta a questi atti inaccettabili contro il nostro patrimonio culturale e artistico. Sarebbe auspicabile anche una pena retributiva, con lavori socialmente utili nei musei e nei luoghi della cultura.

I commenti dell’opposizione

Scettiche, invece, le componenti di opposizione. Il Movimento 5 Stelle la giudica una mossa frutto della propaganda:

Il Governo Meloni si ricorda finalmente dell’esistenza dell’immenso patrimonio culturale italiano. Lo fa però ancora una volta per mera propaganda, agitando lo spauracchio dei contestatori per l’ambiente senza introdurre alcuna misura concreta a sostegno della cultura italiana. Condanniamo fermamente chiunque metta anche solo lontanamente in pericolo opere d’arte o beni culturali, ma è evidente che le norme già esistono e che bisogna sempre valutare se e in che misura effettivamente tali danni sussistano.

Per Debora Serracchiani, già capogruppo del Pd, siamo addirittura al grottesco:

Siamo al grottesco. La maggioranza, di fronte all’incapacità di gestire i dossier più importanti, dal Pnrr alle migrazioni, è costretta ogni giorno a inventarsi qualcosa per coprire i propri fallimenti. Questa volta si tratta di varare misure contro gli eco-vandali; peccato che a inizio 2022 sia entrato in vigore il ddl Franceschini-Orlando che ha introdotto nuove fattispecie di reato contro il patrimonio culturale e che, in particolare, punisce la distruzione, la dispersione, il deterioramento, il deturpamento, l’imbrattamento e l’uso illecito di beni culturali o paesaggistici.