Il ministero dell’Ambiente, presieduto da Gilberto Pichetto Fratin, sta prendendo in considerazione l’introduzione in Italia degli spray di autodifesa contro gli orsi, dopo la vicenda del runner ucciso in Trentino.

Ministero dell’Ambiente chiederà di dotare gli operatori di pubblica sicurezza di spray di autodifesa contro gli orsi, già presenti all’estero

La vicenda di Andrea Papi, il runner ucciso da un orso in Val di Sole in Trentino, vede ora scendere in campo il governo.

Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, infatti, starebbe prendendo in considerazione l’idea di dotare gli operatori di pubblica sicurezza di spray di autodifesa contro gli orsi. Si tratta di dispositivi non dannosi per l’ambiente e già in uso all’estero.
Questo è quanto sarebbe emerso a seguito dell’incontro svolto a Roma questa mattina, tra il ministro dell’ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, al centro delle polemiche – anche con l’attore Alessandro Gassmann – per l’ordinanza con cui ha ordinato l’abbattimento dell’animale responsabile della aggressione mortale e di altri esemplari ritenuti “problematici”.

Tra le possibili soluzioni prese in considerazione, vi è anche quella di sviluppare un piano di trasferimento di massa di esemplari, mantenendo in Trentino solamente un numero ritenuto sostenibile dal territorio.

Presenti all’incontro anche Stefano Laporta, presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile, foreste e fauna della Provincia e l’assessore trentino all’agricoltura Giulia Zanotelli, in collegamento.
Proprio Fugatti ha riferito che il ministro inoltrerà la richiesta al ministero dell’Interno, cui spetta la competenza su una simile materia.

La proposta di Fratelli d’Italia per essere vicini “ai residenti, agli agricoltori e ai turisti”

La proposta per la legalizzazione di questi spray di autodifesa contro gli orsi è stata avanzata anche da Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera.

Urzì ritiene che sia incredibile che questi strumenti non siano mai stati richiesti dalle autorità locali. Un’introduzione, dal suo punto di vista inevitabile “se vorremo dotare chi almeno vive in montagna del primo presidio di sicurezza personale”.
Una proposta di legge sarebbe già pronta e rappresenta, per Urzì, un segnale tangibile “per non far sentire soli i residenti e chi la montagna la vive”.