Tecnologia

11 Apr, 2023 – 13:46

Quali sono le terre rare e perché sono chiamate così?

Mariangela Celiberti

Quali sono le terre rare e perché sono chiamate così?

Condividilo sui social

Entra nel canale WhatsApp di Tag24 by Unicusano

Quali sono le terre rare? Con questo termine (in inglese Rare Earth Elements – REE) si identificano 17 elementi della tavola periodica, con colori che possono variare dal grigio all’argento. Da un punto di vista chimico sono tutti metalli che hanno assunto negli ultimi anni una notevole importanza, in quanto ampiamente utilizzati nei settori della tecnologia, dell’elettronica e delle energie rinnovabili.

Quali sono le terre rare? Perché sono chiamate così?

Le terre rare sono lo scandio e l’ittrio, più la serie dei lantanidi, elementi con numero atomico che va dal 57 al 61. Sono così chiamate non per la loro scarsa presenza sul pianeta, ma perché identificarli è difficile. Inoltre anche il processo di estrazione e lavorazione del metallo puro è piuttosto complesso, oltre che inquinante. Quindi devono trovarsi in concentrazioni tali da permettere un’estrazione che sia profittevole.

Sono elementi che trovano impiego in molti dispositivi di uso comune, come desktop e smartphone. Inoltre vengono utilizzati nei circuiti elettronici e nei pannelli fotovoltaici di ultima generazione; nelle lampade a basso consumo e nelle batterie delle auto; nonché nei componenti del laser e nei magneti permanenti di pc e turbine eoliche, solo per fare qualche esempio. Considerando il loro ruolo centrale nella transizione verde, è necessario trovare nuovi metodi estrattivi e di lavorazione, per ridurne l’impatto a livello ambientale e sociale.

Dove si trovano?

Le terre rare sono diffuse a livello globale, ma a oggi il principale produttore è la Cina con circa 140 mila tonnellate metriche di terre rare secondo i dati 2020. Al secondo posto si trovano gli Stati Uniti: la sua produzione è nettamente inferiore a quella cinese, però risulta in risalita (38 mila tonnellate). Al terzo posto c’è il Myanmar, con 30mila tonnellate e al quarto l’Australia con 17 mila. Seguono quindi Madagascar (8 mila), India (3mila), Russia (2.700), Thailandia (2.000), Vietnam e Brasile (1.000) e Burundi (500).

L’Europa sta proseguendo nella ricerca delle terre rare per non dover dipendere dalla Cina. Di recente è stato scoperto un giacimento in Svezia.