Matteo Salvini auspica “almeno un centro rimpatri per ogni regione” per i migranti che arrivano in Italia. Il leader della Lega ne ha parlato a Udine, dove è intervenuto per sostenere il candidato sindaco Pietro Fontanini, esponente di lungo corso del Carroccio.

Qua non esistono governatori o sindaci di sinistra che dicono no perché altrimenti le espulsioni non si possono fare se non hai dei centri di raccolta di coloro che commettono crimini e devono tornare là da dove sono venuti. Ho totale fiducia nel governo e nei colleghi ministri.

Salvini su centro rimpatri migranti, il vicepremier all’Europa: “È il momento di dimostrare che esiste una comunità”

Tornando sul tema dell’immigrazione, il ministro delle Infrastrutture ritiene “fondamentale che l’Europa si svegli e intervenga“. Secondo Salvini, “è da anni” che l’Unione Europea “chiacchiera”, ma “non ha mai mosso un dito”.

È il momento di dimostrare che esiste una comunità, un’Unione e la solidarietà non è solo a carico dell’Italia, della Spagna della Grecia o di Malta. Mille arrivi al giorno non siamo assolutamente in grado di sostenerli economicamente, culturalmente e socialmente. Se l’Europa c’è, visto che siamo contribuenti netti per miliardi di euro all’anno, è il momento che lo dimostri, perché da soli non ce la facciamo.

Proprio il Friuli-Venezia Giulia è considerato uno dei punti di arrivo della cosiddetta rotta balcanica. Per questo, Salvini chiama in causa anche la Slovenia, affinché “faccia quello che deve fare e che faceva in passato”, ossia i rimpatri di chi supera illegalmente il confine.

In caso contrario, “saremo costretti a reinstallare dei punti di controllo ai confini“: “non è la mia o la nostra priorità, ma non è possibile essere lasciati soli, a Trieste, a Lampedusa, a Ventimiglia, a Cutro”.

Il vicepremier: “Chiudiamo nomine in totale serenità”

Salvini ha poi chiuso definitivamente a possibili tensioni interne alla maggioranza. Nel mirino della stampa erano finite in particolare le nomine per le società partecipate dello Stato. Proprio sulle nomine, erano emersi possibili contrasti tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

I giornali vendono sempre di meno perché raccontano cose spesso fantasiose. Ieri ho sentito più volte Giorgia, ieri l’altro pure, oggi ci vediamo in Consiglio dei ministri alle 15 e la chiuderemo in totale serenità.

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