Prescrivere la Natura contro i farmaci? Non è un’idea folle sulla prevenzione nata da qualche comunità hippie ma una strada percorribile che sta trovando fondamento in una ricerca recente e, più in generale, nella comunità scientifica. Sembra assodato che concedersi passeggiate in mezzo al verde possa giovare al posto dei farmaci nel prevenire malattie. Tecnicamente vengono definite “prescrizioni naturali” e concretamente obbligano il paziente a stare più a contatto con alberi, laghi e aria pulita. Tutto questo sta sempre più prendendo piede perché stimola le persone a trascorrere più tempo fuori casa, alleggerisce il carico che grava sull’assistenza sanitaria convenzionale e abbassa efficacemente i livelli di ansia, stress, depressione e insonnia. Ecco come sostanziano la questione i ricercatori.
Prescrivere la Natura contro i farmaci, gli studi
Non chiacchiere ma solidi dati dietro a questa innovativa teoria. Sono, infatti, numerosi gli studi che indicano che il contatto con la natura associato a una buona salute sociale, mentale e fisica, e che inoltre sostengono che passeggiare nel verde riduca i rischi cardiaci e l’insorgere di malattie neurodegenerative negli anziani. In particolare lo sostengono in Australia, dove un gruppo di accademici ha esaminato 92 studi in materia già esistenti ed elaborati in diversi Paesi, e in cui i partecipanti coinvolti hanno trascorso del tempo a interagire con la natura – un quinto di tutte le ricerche valutate si è svolto in Corea del Sud, il 17% negli USA e l’11% in Giappone. Ecco come espone la questione il blog di settore BenEssere:
“Tale pratica coinvolge genericamente un medico o un professionista sociale (tipo un consulente del benessere). Questi prescrivono a chi gli si rivolge per curare determinate patologie di trascorrere un certo periodo di tempo alla settimana in un ambiente naturale, come un parco. Dall’analisi è emerso che le prescrizioni naturali sono principalmente indicate per la riduzione della pressione sanguigna e per il miglioramento dei sintomi di ansia e depressione. Le attività più frequentemente consigliate sono state le passeggiate nella natura (46%), l’agricoltura o il giardinaggio (29%) e gli esercizi di consapevolezza (29%). Gli ambienti più suggeriti sono stati invece foreste e riserve naturali (35% delle prescrizioni), parchi (28%) e orti comunitari o domestici (16%).”
Prescrivere la Natura contro i farmaci, le dichiarazioni
Thomas Astell-Burt, esperto di salute e co-direttore della ricerca australiana, non ha evitato di sottolineare quanto l’attività fisica all’aperto migliori numerosi aspetti della nostra vita con queste parole:
“Esci a fare una passeggiata in uno spazio verde: accresce la salute fisica, aiuta a migliorare la tua salute mentale, riduce la solitudine, migliora il sonno e può anche aiutare a ridurre la pressione sanguigna. Affinché tali scoperte entrino a far parte del sistema sanitario nazionale di ogni Paese sono necessari più studi controllati e randomizzati, affinché si possa rivelare una volta per tutte quanto possano essere efficaci e convenienti le prescrizioni naturali per un periodo di tempo prolungato, e anche quali tipi di prescrizioni naturali funzionano per chi.”
Quanto detto dal medico spiega perché il Medical Research Future Fund abbia messo a disposizione un milione e mezzo di dollari proprio per portare avanti ulteriori studi che testino l’efficacia delle prescrizioni naturali sugli australiani di età superiore ai 45 anni nonostante già un ricerca precedente su quasi 50mila cittadini aveva scoperto che aree urbane con almeno il 30% di spazio verde o copertura di alberi apportava grossi benefici alla salute degli abitanti, riducendo le probabilità di soffrire di diabete o di disturbi psicologici. Altro punto di vista interessante lo presenta la ricercatrice dell’istituto finlandese di salute e Welfare Anu Turunen che, sui benefici del verde nella salute, ha messo in fila le risposte di 16.000 residenti di Helsinki, Espoo e Vantaa.
Le conclusioni
Quel che ha scoperto la dottoressa sull’efficacia del prescrivere la Natura contro i farmaci è che, raccogliendo informazioni su come gli abitanti delle città vivono gli spazi con e senza verde sull’uso di psicofarmaci, medicinali per l’ipertensione e l’asma, e sul tempo trascorso a fare attività fisica all’aperto, è venuta fuori questa verità:
“Frequentare aree alberate almeno 3-4 volte a settimana comporta una riduzione del 33% delle probabilità di usare psicofarmaci, del 36% delle probabilità di usare farmaci per la pressione alta e del 26% delle probabilità di usare farmaci per l’asma.”
Considerando anche quanto è bello uno stile di vita dal pollice verde, c’è solo da approfondire il tema quando emergeranno nuovi dati.