Era previsto per oggi il rientro in Italia della salma di Alessandro Parini. È atterrato intorno alle 15 di martedì 11 aprile, all’aeroporto di Ciampino, a Roma, l’aereo incaricato di riportare nel nostro Paese il corpo della vittima dell’attentato di venerdì 7 aprile a Tel Aviv. Ad accogliere il volo di Stato, tra gli altri, spicca la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre a lui, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e familiari e amici di Alessandro.

Il 35enne è morto a seguito delle gravi ferite riportate nell’impatto con il veicolo lanciato sul lungomare della capitale israeliana. Governo e popolo di Israele, intanto, “sono a lutto” e “partecipano allo strazio indicibile della famiglia colpita”. A confermarlo il necrologio pubblicato sui giornali locali, in cui si parla di un “maledetto terrorista” che ha orchestrato la tragedia.

Sulla vicenda, la procura di Roma ha aperto un’indagine per omicidio, attentato terroristico e lesioni.

Oggi il rientro in Italia della salma di Alessandro Parini, il giovane romano è morto per le gravi ferite alla testa e alla schiena

Il 35enne, avvocato romano che si trovava a Tel Aviv come turista, è morto per l’impatto provocato dall’auto. Gli esami sul suo corpo non hanno rinvenuto proiettili. La causa del decesso è dunque legata a gravi ferite alla testa e alla schiena.

Esclusa definitivamente l’ipotesi di un incidente stradale. Il protagonista dell’attentato, l’arabo israeliano Yousef Abu Jaber, sarebbe stato spinto “da ragioni nazionalistiche”. Chi indaga assicura che, dai primi esami sul corpo dell’uomo alla guida del mezzo schiantatosi sulla folla, quest’ultimo non ha avuto un ictus mentre era al volante. I media aggiungono che sul corpo saranno effettuati ulteriori esami.

In questi giorni, la famiglia dell’attentatore aveva difeso Abu Jaber, parlando di un possibile colpo di sonno alla guida. Ipotesi definitivamente smentita dalla polizia israeliana. Chi indaga è riuscito a dimostrare come l’uomo abbia guidato dal suo luogo di residenza, Kafr Kassem, fino al lungomare di Tel Aviv ad alta velocità. Un’ulteriore conferma della possibilità che si sia trattato di un attentato terroristico. Il guidatore, secondo una fonte della polizia citata dal quotidiano israeliano Haaretz, “ha rapidamente manovrato tra i blocchi di cemento per raggiungere di proposito la pista ciclabile e colpire quante più persone possibile”.

Mentre guidava all’impazzata ha intenzionalmente accelerato e ha colpito un gruppo di persone. Ha poi continuato ad accelerare e ha colpito ancora un altro gruppo.

La Procura di Roma dispone l’autopsia sulla salma di Parini

La Procura di Roma sarebbe pronta a disporre l’autopsia sulla salma di Alessandro Parini. Il pm titolare del fascicolo ha deciso di affidare l’incarico per ulteriori esami da svolgere domani, mercoledì 12 aprile, al Policlinico Gemelli.

Gli inquirenti cercheranno dunque di approfondire le cause della morte del giovane. Il loro obiettivo, in particolare, sarebbe quello di accertare che il decesso sia consecutivo all’impatto con l’auto, escludendo la possibilità che sul corpo vi siano tracce di proiettili o ferite da arma da fuoco.

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso tutta la sua costernazione in una telefonata alla premier Giorgia Meloni. Lo ha reso noto Palazzo Chigi in una nota. Netanyahu ha voluto “esprimere le proprie condoglianze per la morte di Alessandro Parini nell’attentato di venerdì scorso a Tel Aviv”.

Il Presidente Meloni ha ringraziato per l’assistenza fornita dal Governo israeliano e per la solidarietà espressa da molti cittadini di Israele nella drammatica circostanza.