Chi è il Dalai Lama e perché se ne sta parlando? Figura chiave del buddismo tibetano, Tenzin Gyatso è stato travolto dalle polemiche per un video che lo ritrae mentre, nel corso di un evento di beneficenza organizzato dalla M3M Foundation presso il tempio indiano di Tsuglagkhang di Dharamshala, si fa baciare da un bambino prima sulla guancia e poi in bocca, chiedendogli infine di “succhiargli la lingua”. Un episodio gravissimo, secondo molti, tanto che la guida ha poi sentito il bisogno di pubblicare una nota con delle scuse, spiegando che quanto ripreso nel filmato circolato sul web sarebbe frutto di uno “scherzo”.
Chi è il Dalai Lama?
Tenzin Gyatso è la quattordicesima guida spirituale del Tibet ma, da sempre, preferisce definirsi un “semplice monaco buddista”. Nato da una famiglia di agricoltori il 6 luglio del 1935 in un piccolo villaggio vicino a Taktser, nella provincia dell’Amdo, nel Tibet nord-orientale, all’età di due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del XIII Dalai Lama, Thubten Gyatso, e da allora – dopo aver ricevuto un’educazione di tipo monastico – è una figura chiave del Paese. Nel 1954, dopo l’invasione cinese del Tibet, fu chiamato ad assumere i pieni poteri politici e, in seguito alla brutale repressione delle sommosse tibetane da parte delle truppe cinesi, nel 1959, fuggì in India, dove tuttora si trova in esilio. Nel 2011, però, decise di rinunciare al potere temporale, delegando la responsabilità degli affari politici a leader di volta in volta democraticamente eletti.
Il suo titolo, “Dalai Lama”, significa “Maestro oceanico (di saggezza)” e fu coniato nel 1578, quando, nella regione del lago Tso Ngömpo, avvenne l’incontro tra il potente condottiero di un clan mongolo, Altan Khan, e l’abate di alcuni monasteri tibetani, il successore di un monaco chiamato Tsongkhapa (vissuto alla fine del XIV secolo), noto per aver riformato la dottrina buddista. Da allora il titolo, che indicava di volta in volta la guida spirituale del momento, considerata una sorta di manifestazione della più importante divinità buddista, iniziò a trasmettersi. Come? Alla morte di un Dalai Lama, il successore, di solito un bambino, viene individuato da alcuni monaci in colui che è capace di riconoscere alcuni oggetti appartenuti in vita alla guida defunta.
Si tratta di una tradizione storica, impregnata di significato. E Tenzin Gyatso, il Dalai Lama attualmente “in carica” è riconosciuto a livello internazionale. Nel 1989 ha ottenuto il Premio Nobel per la Pace per la sua costante opposizone all’uso della violenza nella pur quarantennale lotta per la liberazione del Tibet.
Il video che ha scatenato le polemiche
Negli scorsi giorni, Tenzin Gyatso è stato travolto dalle polemiche in relazione al video che lo ritrae mentre bacia un bambino. Un episodio gravissimo, che ha spinto diverse associazioni a puntare il dito contro il leader tibetano. Tra le altre, anche la Haq: Center for Child Rights, che difende i diritti dei bambini in India, che nelle scorse ore ha condannato l’accaduto e “ogni forma di abuso sui minori”. “Alcune versioni fanno riferimento al gesto presente nella cultura tibetana del mostrare la lingua, ma questo video non riguarda certamente alcuna espressione culturale e anche se lo fosse, tali espressioni culturali non sono accettabili”, ha specificato.
Ma reazioni di ferma condanna sono arrivate da più parti, tanto da costringere la guida a scusarsi pubblicamente in una nota diffusa anche sui social. Nel testo il Dalai Lama si dice rammaricato per quanto accaduto, spiegando che “spesso prende in giro le persone che incontra in modo innocente e giocoso, anche in pubblico e davanti alle telecamere”. Per molti, avendo a che fare con un minore, non si tratta di uno “scherzo” divertente.