Farina di Grillo Italia, parla nell’intervista a TAG24 il maestro Gino Sorbillo. Il Bel Paese è tra quelli che hanno autorizzato il commercio della farina di grillo, con non poche polemiche dato che da noi è uno degli alimenti più utilizzati e considerato quasi “sacro“. Anche la pasta e la farina integrale hanno impiegato molto tempo a prendere piede, ma mangiare quella ricavata dagli insetti è inaccettabile per buona parte degli italiani. Tra questi rientra anche il maestro pizzaiolo napoletano con sede in Via Tribunali, già vestita a festa per lo scudetto del Napoli, che motiva anche in modo preciso la sua decisa bocciatura su questa novità. La sua intervista a TAG24 è una difesa della tradizione e un invito ad evitare di seguire le mode del momento.

Farina di Grillo Italia, parla Gino Sorbillo intervista video

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Gino Sorbillo ci tiene a specificare a TAG24 come la cosiddetta farina di grillo non sia dannosa, ma come non potrà mai prendere piede in Italia: “Io non farei mai nel mio menù una pizza con questa farina. Non sono dannose, ma gli insetti non rientrano nella nostra cultura alimentare. Qualche settimana fa ne ho realizzata una proprio qui con una impastatrice piccolina e l’ho offerta a delle persone che si sono “sacrificate. Io mi sono rifiutato, devo dire che stanno tutti bene. Non sono contro perché ognuno è libero di mangiare quello che vuole, ma non entrerà mai nella nostra tradizione. Quella che ho fatto è stata solo una provocazione”.

Il prezzo della farina di grillo è esorbitante e non sostenibile

Il costo poi è davvero esorbitante e la esclude completamente da un piatto popolare come la pizza napoletana: “Una farina di tipo 0 o di tipo 1 costa dai 2 ai 3 euro al kg, questa di grilli costa 75 euro al kg quindi non si può parlare di sostenibilità. Chi se la può permettere? Se facessimo una pizza con il 50% di farina di grillo non so a quanto dovremmo venderla. Si tratta di una polvere di grillo super proteica, la farina si fa con il grano macinato. Basta che si parla di proteine, di diete particolari e tutti pensano facciano bene”.

La pizza è sempre un alimento popolare

“Noi facciamo un lavoro popolare, il numero elevatissimo di clienti arriva perché vuole mangiare la pizza di tutti”, spiega Gino Sorbillo sottolineando come in realtà per lui conti il cittadino comune e non il vip “Ai miei tavoli si siedono bambini, anziani, poi i personaggi famosi e fa piacere. La piazza di Sorbillo non sarà mai un lusso. La settimana scorsa è venuto Nek sul lungomare e poi abbiamo mandato la pizza a Laura Pausini in una radio qui a Napoli. La mia più grande soddisfazione è quando faccio la pizza a un anziano che mi dice di non averla mai mangiata così buona”.

I locali hanno identità differenti e quindi può cambiare il tema, anche se la matrice è sempre quella napoletana”, annunciando poi che a breve aprirà il nuovo locale al Vomero di Napoli “Ogni locale viene dedicato a qualcosa, ora a Piazza Vanvitelli apriremo la “Casa della Pizza Sorbillo” con un omaggio alla margherita. Tutti si sono buttati sul gourmet tradendola, io ho pensato di fare un salto indietro per una pizza che ha dato a noi la possibilità di fare questo lavoro”.