Indennità, assegno unico universale e accompagnamento: sono queste le tre direttrici sulle quali si muove la riforma degli strumenti a sostegno della terza età nel progetto di riforma del governo Meloni, messo nero su bianco dalla legge numero 33 del 2023, già pubblicata in Gazzetta Ufficiale numero 76 del 30 marzo scorso. Il progetto fa da raccordo a tutta una serie di indennità alla quale hanno diritto circa 14 milioni di ultra 65enni, pari al 23,8% della popolazione italiana, con un’attenzione particolare alle persone non autosufficienti. La nuova legge delega prevede una prestazione universaleun assegno unico – che contenga denaro e servizi assistenziali e sanitari. Alla misura si aggiungono il nuovo accompagnamento e le agevolazioni spettanti per chi perda il lavoro con bonus in attesa della pensione.

Indennità, assegno unico, accompagnamento per la terza età: ecco le direttrici della riforma

Prende consistenza la riforma assistenziale e di accompagnamento a favore delle persone della terza età grazie a una serie di interventi che andranno a ridisegnare il sistema delle indennità e degli assegni alle famiglie. La riforma è contenuta nella legge delega 33 del 2023, già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che prevede l’istituzione di un assegno unico universale a favore degli ultra 65enni in condizioni di difficoltà che vanno dall’accompagnamento al sostegno per vivere fino ai casi di perdita del lavoro con bonus fiscali e contributivi. La riforma si allinea alle Missioni 5 e 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che, alle rispettive componenti 2 e 1, assegna fondi per gestire la non autosufficienza e la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.

Assegno unico universale anziani non autosufficienti: che cos’è e quali novità in arrivo

Più nel dettaglio delle misura in arrivo, la riforma dell’assistenza alla terza età introdurrà l’assegno unico universale, una prestazione graduata per gli anziani non autosufficienti. Entro il 31 gennaio 2024 il governo dovrà emanare i decreti attuativi affinché oltre 2,8 milioni di anziani – secondo i dati del Censis – possano ottenere un sostegno la cui entità sia proporzionata al reddito e sulla base della specifica necessità di assistenza. Al fruitore spetterà la scelta se ottenere l’indennità in denaro oppure servizi di tipo assistenziali.

Assegno unico ultra 65enni, quanto spetta di accompagnamento?

Tra i beneficiari dell’assegno unico universale per gli anziani sono inclusi già i circa 1,4 milioni di anziani che necessitano di indennità di accompagnamento. La misura, che nel 2023 prevede un’indennità di 527,16 euro al mese, non verrà toccata nella sua consistenza, ma sarà assorbita dall’assegno unico universale. Tra le novità, c’è la possibilità di una razionalizzazione degli adempimenti e delle valutazioni necessarie per rientrare nel diritto a ricevere l’accompagnamento. Inoltre, una revisione dell’offerta assistenziale arriverà anche per quanto riguarda i servizi prestati dai badanti – spesso di persone non autosufficienti – che saranno chiamati a nuovi percorsi formativi per aumentare la professionalità e le competenze specifiche.

Badanti e caregiver, sostegni in arrivo e nuove competenze acquisite

Un percorso di professionalizzazione e di riconoscimento di cura e di assistenza sarà assicurato – in analogia al ruolo dei badanti – anche ai caregiver. Chi si occupa di familiari non autosufficienti avrà diritto a un miglioramento delle proprie condizioni di vita. A tal proposito, i caregiver potranno ottenere una certificazione delle competenze raggiunte nel percorso di esperienza familiare che potranno far valere in un quadro di riforma degli ambiti sociali e assistenziali della sanità a tutti i livelli, dal nazionale al locale.

Pensioni, bonus contributivi per chi lavora a 65 anni

Infine, un sostegno puntuale sarà assicurato anche a chi ha già raggiunto i 65 anni di età e sia ancora attivo sul lavoro. In attesa della pensione, il progetto di riforma prevede bonus contributivi e fiscali nel caso di perdita del lavoro. L’intervento si rende necessario per contrastare l’impoverimento delle famiglie e la non autosufficienza dal punto di vista economico.